Il Re, il Primo Ministro, il Sindaco e la Brexit
di Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi - lunedì 08 maggio 2023 ore 16:00
Dopo lo sfarzo dell'incoronazione di Carlo III, uno degli eventi più attesi del 2023, inizia una nuova era per la monarchia britannica, nel segno della compianta Elisabetta II. Il re se vorrà seguire le orme dell'amatissima madre dovrà prima di tutto ricostruire il legame empatico con i suoi sudditi, che gli scandali di corte hanno intiepidito. Quello che il sovrano ha solennemente promesso è che la sua leadership sarà audace. Il tempo a sua disposizione per dare nuovo lustro alla corona è limitato, ciò non toglie che con la sua azione abbia realmente la possibilità di lasciare il segno nella storia. Cosa che non sta riuscendo al suo primo ministro Rishi Sunak. Il Regno Unito è in profonda crisi economica-sociale e il governo a guida conservatori non gode di popolarità. Lo dimostra il pessimo risultato nel test delle elezioni amministrative del 4 maggio in Inghilterra, trasformato in un tracollo disastroso.
Secondo recenti statistiche i tre principali problemi che i britannici oggi temono sono salute, economia e difesa. La Brexit invece non è più percepita come una preoccupazione ed è fuori dalla lista delle priorità, passata ormai in secondo piano. Tanto che lo scorso aprile il 53% degli intervistati ha ammesso di rimpiangere Bruxelles (al referendum del 2016 i favorevoli alla Brexit furono il 51,9% degli elettori, ribaltando tutti i pronostici della vigilia). I “Bregret” del ripensamento per la rottura con la Ue, imputano ai Tories, e ai suoi leader in particolare a Boris Johnson, gran parte della colpa. Effetto che si palesa nelle urne dove il partito laburista di Sir Starmer è attestato saldamente al primo posto e i liberal democratici di Ed Davey sono in forte ascesa ai danni proprio dei conservatori, da cui pescano voti.
Molto ha inciso nell'opinione pubblica il breve intermezzo di Liz Truss a Downing street, ampiamente considerato come un disastro tanto per il paese quanto per l'immagine dei Tories. In autunno l'arrivo di Sunak ha solo leggermente migliorato la situazione. Per tentare di risalire la china dei consensi il primo ministro ha approcciato il conservatorismo sociale della destra. E avviato una lunga battaglia culturale (e non solo) contro: diritti della comunità Lgbtq+ , tolleranza alle droghe, ambientalisti, migranti e rifugiati. Il tentativo di sviare dai veri problemi non pare funzionare, l'inflazione e l'impennata dei prezzi, dall'energia agli alimenti, sono la principale preoccupazione dei britannici nel 2023 (59%), che in generale danno poco credito alle politiche economiche sin qui sperimentate dai nipotini della Thatcher.
Altro tema centrale è la sanità, il Covid ha messo a nudo le carenze del sistema sanitario nazionale (NHS): la profonda crisi di budget e qualità dei servizi è strutturale, e senza cura. Qualche successo Sunak potrebbe averlo a livello internazionale, con il forte impegno nella coalizione a sostegno dell’Ucraina. Sperare che sia abbastanza per vincere un'elezione è forse troppo. Se cercherà invece una sponda a Buckingham Palace potrebbe trovare il cancello chiuso.
Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi