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venerdì 06 dicembre 2024

NEURONEWS — il Blog di Alberto Arturo Vergani

Alberto Arturo Vergani

Dopo la laurea in scienze cognitive a Milano e il dottorato in informatica e matematica a Varese, vince una posizione a Londra finanziata dal progetto europeo The Human Brain Project (HBP) e poi a Marsiglia, finanziata dall’agenzia nazionale della ricerca francese (ANR Horizontal- V1). Attualmente è ricercatore in neuroscienze presso il laboratorio di Neuroingegneria Computazionale dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Tra i suoi temi di ricerca ci sono le patologie neurodegenerative (Alzheimer e Parkinson) e i disordini del neurosviluppo (autismo), che studia mediante le metodologie proprie del calcolo scientifico: simulazione, modellizzazione e analisi avanzata di segnali biologici.

​I benefici neurali del tango

di Alberto Arturo Vergani - martedì 04 giugno 2024 ore 09:00

Il tango è una danza di origine argentina che si diffuse nelle sale da ballo americane ed europee a partire dai primi anni del XX secolo. Caratterizzato da un ritmo sincopato, melodie emotive e testi spesso nostalgici o drammatici, il tango è noto per la sua eleganza, passionalità e complessità tecnica. Questa danza ha ispirato compositori come Igor Stravinskij e Paul Hindemith, guadagnando una propria dignità artistica grazie soprattutto al contributo originale di Astor Piazzolla.

Oltre a essere praticato come esercizio motorio in condizioni di salute, negli ultimi decenni sono stati studiati gli effetti del tango in presenza di patologie, in particolare nel morbo di Parkinson (MP) (Axelerad et al., 2022). Il Parkinson è noto per le disfunzioni motorie che provoca, come alterazioni della postura, tremori, bradicinesia e, in alcuni casi, alterazioni cognitive o psichiatriche.

I trattamenti farmacologici per il MP sono efficaci nel ridurre molti sintomi motori, ma hanno un impatto limitato sulle manifestazioni non motorie, come il declino delle facoltà mentali e l'instabilità posturale. Di conseguenza, gli interventi complementari sono diventati una componente essenziale della pratica clinica.

Un esempio di intervento complementare è stato recentemente oggetto di una ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell'Università di Trento (Rabini et al., 2024). Questo studio ha esaminato l'effetto della pratica del tango nella modulazione delle manifestazioni del MP.

Sono stati reclutati 24 pazienti e divisi in due gruppi: uno sottoposto a fisioterapia di gruppo e l’altro alla pratica della danza argentina. I partecipanti sono stati sottoposti ad una valutazione motoria e neuropsicologica prima e dopo quattro mesi di attività, svolte due volte a settimana.

In entrambi i gruppi, i risultati hanno mostrato miglioramenti significativi in diverse abilità motorie, principalmente riguardanti l'equilibrio statico e dinamico. A livello cognitivo, è stato rilevato un miglioramento significativo in un compito linguistico di denominazione delle azioni.

I ricercatori hanno evidenziato che solo i pazienti del gruppo sottoposto al trattamento con la pratica del tango hanno migliorato le loro prestazioni nel test di riconoscimento delle espressioni facciali. Questo miglioramento è probabilmente attribuibile al fatto che il tango è un ballo che richiede un'alta comunicazione interpersonale, rendendo fondamentale la capacità di decodificare la mimica e la prossemica del partner.

Questi risultati evidenziano il ruolo fondamentale delle attività fisiche nella stabilizzazione e nel rallentamento della progressione della malattia di Parkinson. Inoltre, sottolineano gli effetti benefici degli interventi fisici di gruppo. Infatti, non solo il tango in particolare, ma anche altre danze come quelle sarde (Solla et al., 2019), determinano questi benefici. In generale, è l'effetto protettivo delle attività motorie basate sulla danza a generare una serie di importanti adattamenti neurali (Teixeira-Machado et al., 2019) utili a mitigare le patologie del sistema nervoso centrale.

Per chi desidera approfondire l'argomento e conoscere le scuole di tango presenti in Italia, può consultare la Federazione delle Associazioni Italiane di Tango Argentino (FAItango). Questa federazione è il punto di riferimento e di condivisione per operatori, artisti e appassionati di tango argentino in tutta Italia. Il loro sito riporta che in Toscana vi sono più di 100 attività dedicate all'insegnamento e alla diffusione di questa danza.

Referenze

● Docu Axelerad, A., Stroe, A. Z., Muja, L. F., Docu Axelerad, S., Chita, D. S., Frecus, C. E., & Mihai, C. M. (2022). Benefits of tango therapy in alleviating the motor and non-motor symptoms of Parkinson’s disease patients—a narrative review. Brain Sciences, 12(4), 448.

● Rabini, G., Meli, C., Prodomi, G. et al. Tango and physiotherapy interventions in Parkinson’s disease: a pilot study on efficacy outcomes on motor and cognitive skills. Sci Rep 14, 11855 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-62786-6

● Solla, P., Cugusi, L., Bertoli, M., Cereatti, A., Della Croce, U., Pani, D., ... & Mercuro, G. (2019). Sardinian folk dance for individuals with Parkinson's disease: a randomized controlled pilot trial. The Journal of Alternative and Complementary Medicine, 25(3), 305-316.

● Teixeira-Machado, L., Arida, R. M., & de Jesus Mari, J. (2019). Dance for neuroplasticity: A descriptive systematic review. Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 96, 232-240.

Alberto Arturo Vergani

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