TRENTO — Monitoraggio, identificazione, rimozione: queste le disposizioni contenute nell'ordinanza firmata questa mattina dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, laddove per "rimozione" si intende "abbattimento". La sentenza di morte è a carico dell'orso che l'altro giorno ha aggredito un escursionista che col suo cane stava percorrendo il sentiero sui laghi di Lamar, mandandolo all'ospedale con ferite lievi.

L'uomo, per sfuggire all'attacco, si era lanciato in un precipizio da cui è stato recuperato grazie all'intervento dei vigili del fuoco. Il suo cane, invece, è stato ritrovato illeso ancora sul sentiero e da lì portato al sicuro. L'ordinanza era già stata annunciata ieri, nell'imminenza dei fatti, e subito contestata dagli animalisti che oggi alzano il tiro delle polemiche.

Tutti, in generale, chiedono che prima di uccidere l'orso si verifichino per filo e per segno le dinamiche dei fatti, ma Enpa ha già attivato anche una petizione on line. La forestale è al lavoro sul posto proprio a questo scopo e anche in questi minuti. L'orso, intanto, ha fatto perdere le proprie tracce. Nei giorni scorsi, la stessa Provincia aveva messo a punto e diffuso una brochure informativa sui comportamenti da tenere in caso di incontro con un esemplare di orso. I plantigradi sono stati introdotti volutamente nell'area nell'ambito del progetto Life Ursus.

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