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Attualità martedì 18 luglio 2017 ore 15:20

Incontri ravvicinati dell'orso-tipo, ecco che fare

Imperativo sgattaiolare o stare fermi

Una brochure della Provincia mette insieme i suggerimenti per chi dovesse imbattersi in un plantigrado. E' un'eventualità non così remota



TRENTO — In generale le cose migliori da fare sono due. La prima viene assai spontanea: se l'orso non ci ha notati, sgattaiolare via. La seconda molto meno: se l'orso ormai ci ha visti, stare fermi. Se si avvicina: stare fermi. Se si alza sulle zampe posteriori: stare fermi. La variabile: se ci attacca, buttarsi a terra a faccia in giù con le mani intrecciate dietro la nuca e le braccia sul capo dopodiché... stare fermi.

Pare uno scherzo ma non lo è mica. Queste istruzioni, formulate in maniera più scientificamente corretta, possono salvare la vita in caso di incontro ravvicinato dell'orso-tipo. Il che, nel territorio della Provincia autonoma di Trento che sulla cosa ha messo a punto una guida specifica, è una eventualità non così remota come potrebbe apparire.

Ma: "Conoscenza, esperienza e prudente adeguamento delle abitudini possono infatti ridurre notevolmente i potenziali rischi legati alla presenza del plantigrado sulle nostre montagne", spiegano dalla provincia. E allora ecco l'iniziativa di comunicazione sull'orso: un nuovo depliant, in inglese e italiano, disponibile sia online che in versione cartacea, che spiega in modo sintetico, semplice e chiaro come comportarsi al cospetto di uno Yoghi in carne e pelliccia. 

Il popolo di escursionisti può trovare conforto in una certezza: "Gli orsi bruni europei – ricorda la pubblicazione - temono gli uomini e tendono a evitarli". Attenzione però: "Bisogna ricordare che sono animali selvatici e possono manifestare comportamenti aggressivi per difendersi, per proteggere la prole o se vengono colti di sorpresa". Dunque: sgattaiolare o stare fermi.

Monica Nocciolini
© Riproduzione riservata


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