DOMODOSSOLA (VERBANO-CUSIO-OSSOLA) — Delle sette vite del gatto Nino una la si sa: ammalato e sofferente, era stato abbandonato dentro uno scatolone in un parcheggio sotto lo stellone di agosto. Ecco, quella vita lì si è conclusa ma con un colpo di fortuna per il micio che, in quel frangente, è stato trovato dal presidente della Lega AntiVivisezionista (Leal) Gian Marco Prampolini mentre si recava al lavoro.

E' qui che comincia la seconda vita nota del gatto Nino, fatta di cure e convalescenza: "Gian Marco l’ha immediatamente portato in clinica veterinaria per esami e cure. Negativo a Fiv e Felv - racconta l'associazione in una notta - era molto disidratato, denutrito e affetto da giardia". Ecco, quella vita lì Nino l'ha passata in gabbia per la convalescenza e le cure, ricoverato.

Ma qui comincia la terza vita del gatto Nino, che è una pagina tutta da scrivere. Sì perché Nino è stato dimesso e Leal lo ha trasferito nello chalet per gatti A-Mici di Rina a Domodossola. "Ora - racconta Leal - nello splendido resort montano sarà libero di stare all’aria aperta e troverà sempre cibo e cucce morbide e la possibilità di stare a dormire sull’erba o di arrampicarsi su un albero. Sarà felice e recupererà salute e voglia di vivere". 

Nino si è rivelato un gatto estremamente socievole e amante delle coccole e sicuramente ha sofferto molto l’abbandono. Da Rina a Domodossola sta da dieci, ma se per la quarta vita trovasse anche una famiglia chissà...

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