Flavio Insinna torna in tv su La7: «Accoglieremo tutte le famiglie d'Italia senza nessun pregiudizio»
Roditori sabato 08 luglio 2017 ore 08:00
Ratto Mortimer e gli altri, la Collina dei conigli
Al centro di recupero degli animali da laboratorio tra cavie, ratti e coniglietti c'è anche nonno Mortimer, la voglia di vita fatta pastasciutta
TORINO — E' anziano. Ne ha viste tante. Ne ha subite troppe. Poi la libertà che non sapeva, le carezze che non sospettava... e tanti amici, anche, per Mortimer. Un ratto, Mortimer. Solo un ratto, per alcuni. Certo. Un ratto bianco tra tanti ratti bianchi, cavie pezzate, coniglietti di tutti i tipi. Sono il popolo del Centro di recupero per animali da laboratorio La Collina dei Conigli, una sede a Monza e una a Torino, dove tanti volontari si dedicano a restituire benessere e dignità alle bestiole - soprattutto roditori - sottratte ai test.
Mortimer è uno di loro, come lo sono stati Ludovica, Ciccio Pizza e tanti tanti altri transitati per il centro. A Torino, Federico ha 200 topetti che vivono in una stanza in semilibertà. Si sono autocostituiti in otto colonie. Tutto da soli, per affinità topine di chissà che tipo. Ne combinano di ogni: chi rubacchia i semi dalla gabbia altrui, chi gliene dà di pastasciutta che il fratellino cartoon di Ratatouille in confronto era un dilettante, chi si appisola a capo all'ingiù, chi scala i compagni nella gara all'ultimo gambo di sedano.
Giovanotti, signore e signorine, tipi tosti o tontarelli, sempre sconcertati dall'ora delle pulizie. E poi ci sono i nonnini. Gli anzianotti. Mortimer è tra loro. Ogni tanto Federico si domanda se sia quella l'ora finale. Se soffra troppo. Dov'è quella righina sottile del limite della dignità, per un rattastro bianco? "Quando una vita non è più dignitosa e dobbiamo aiutarla ad andare via senza soffrire? Sempre difficile rispondere a questa domanda... Probabilmente - riflette Federico - basta ascoltare loro, i loro gesti, e spesso dimenticare la razionalità schematica, non accanirsi mai, a volte prolungare una vita significa prolungare solo dolore, ma nemmeno giudicare se non si hanno quegli occhi davanti".
"Mortimer - racconta - un rattone vecchio, paralizzato alle zampe posteriori e con un paio di ictus all'attivo, difficile per lui muovere anche una zampa anteriore, difficile, ma non impossibile. Lo puliamo molte volte nell'arco della giornata, e ogni volta per capire cosa pensi lui della dignità della sua vita lo avviciniamo e chiediamo in silenzio: Mortimer...che facciamo? E lui, in silenzio...risponde". Finché risponde facendo strage di pasta vuole dire che va, che ha voglia di godersela ancora, la sua libertà ritrovata. Un ratto. "Solo un ratto", per alcuni. "Aiuto: un ratto!", per tanti altri. Ma lui è Mortimer.
Monica Nocciolini
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