Spettacoli venerdì 28 luglio 2017 ore 11:00
A settembre in Italia il docufilm "Safari"

La pellicola di Seidl sulle vacanze di caccia grossa in uscita nelle sale dello Stivale dopo l'anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia
ROMA — Sarà dal primo settembre prossimo nelle sale italiane il film del regista austriaco Ulrich Seidl Safari. La pellicola, presentata fuori concorso in anteprima alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia, è il racconto delle attività di caccia grossa in Africa, sul confine tra Namibia e Sudafrica. Zebre, giraffe e gnu sono le prede dei turisti-cacciatori che gioiscono per gli abbattimenti, posando sorridenti per le foto 'trofeo' con le carcasse degli animali morti.
Per realizzare il lungometraggio, che è del 2016 e viene distribuito da Lab 80 film, Seidl ha realmente accompagnato turisti abbienti austriaci e tedeschi nelle loro vacanze narrando le dinamiche di caccia, gli appostamenti, la tensione e il rilascio nervoso che segue l'uccisione. Davanti alla telecamera, poi, giovani coppie, pensionati e famiglie parlano di sé e della loro passione per la caccia dei grandi mammiferi.
Safari diventa così un film non solo sulla caccia ma anche e soprattutto sull'idea stessa di uccidere: "Uccidere per il piacere di farlo senza essere mai davvero in pericolo - afferma Seidl nella nota diffusa dal distributore - uccidere come una sorta di liberazione emotiva. Conoscevo cacciatori che uccidevano ma non coppie e famiglie che si baciano e congratulano tra loro dopo l'uccisione".
Ulrich Seidl è uno dei più importanti documentaristi nel panorama cinematografico attuale: attivo dal 1980, ha girato poco più di venti film tra cui Canicola, unico distribuito in Italia, con uno stile rigorosissimo, riconoscibile e mai ripetitivo.
Monica Nocciolini
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