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Attualità martedì 19 settembre 2017 ore 16:00

Blitz nell'allevamento casalingo, liberati in 115

Uno dei polli pressati in una cesta di plastica. Foto: Gez Oipa

Capre e cavalli, maiali e pulcini, cani e vari animali da cortile sono stati trovati stipati in un terreno angusto del centro cittadino



CAMPOLONGO (UDINE) — Un'arca di Noè degli stenti e delle angustie ciò che si sono trovate davanti le guardie ecozoofile dell'Oipa entrando nella proprietà in pieno centro abitato a Campolongo, in provincia di Udine, dove era allestito un autentico allevamento domestico di animali. In 115 erano stipati in spazi di fortuna entro un terreno di 200 metri quadri appena. Gli animali sono stati portati via grazie al decreto di sequestro emesso in tempi record dalla procura di Udine, informa una nota dell'Oipa, e trasferiti in quattro diverse strutture adatte a loro.

Il dettaglio del rinvenimento è da brividi: "23 capre rinchiuse in recinti sporchi e angusti, con gli zoccoli molto lunghi e in stato di evidente trascuratezza, impossibilitate a girarsi addirittura se stesse. 20 conigli imprigionati in piccole gabbie con il fondo grigliato, 9 galline insieme a 13 pulcini letteralmente compressi con coperchi di fortuna in cassette di plastica e, ancora, 4 cani imprigionati in serragli senza alcuna possibilità di uscire, così come una cavalla di 6 anni che, rinchiusa dalla nascita in un box di appena 3 metri per 3, presentava movimenti stereotipati caratteristici degli animali sottoposti allo stress di una reclusione forzata". 

E, ancora, della triste brigata facevano parte 3 maiali, 3 faraone, 29 anatre, 3 oche, 2 tacchini, 3 galli, 2 quaglie. Per recuperarli e trasferirli tutti è stato necessario il supporto delle guardie Oipe di Gorizia, di tre veterinari dell'azienda sanitaria locale e di due trasportatori. Adesso, nelle strutture individuate che sono una cooperativa sociale, un centro di recupero fauna selvatica, un rifugio e un pascolo alpino, potranno vivere in totale libertà fino alla fine naturale della loro esistenza e nel pieno rispetto delle loro esigenze etologiche.

Monica Nocciolini
© Riproduzione riservata


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