VILLA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) — Teneva nel suo casolare 570 uccelli di specie protette tra cardellini, verdoni e fringuelli allo scopo di rivenderli ma senza averne titolo. Ne avrebbe ricavato sui 20mila euro. A scoprirlo, constatando la morte di 20 esemplari e sequestrando gli altri 550, sono stati i carabinieri forestali della stazione di San Roberto nel corso di un'operazione antibracconaggio condotta a seguito della segnalazione dei volontari delle Guardie per l'ambiente di Reggio Calabria.

Il titolare del casolare in Contrada Lupina a Villa San Giovanni, un 69enne con precedenti specifici, è stato denunciato a piede libero per ricettazione, maltrattamento ed uccisione di animali nonché per la violazione della legge sulla caccia. 

A dare notizia dell'operazione è il gruppo carabinieri forestali di Reggio Calabria che parla di esemplari di cardellini, verdoni e fringuelli tutti appartenenti alla famiglia Fringillidae e rigorosamente protetti dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva Uccelli. I pennuti erano detenuti, recita il comunicato, "in 11 gabbie non idonee alle loro caratteristiche etologiche e, quindi, alla loro natura". 

"Purtroppo - spiegano i militari che ricordano ai cittadini di segnalare al 1515 situazioni di irregolarità eventualmente rilevate - per 20 di essi si è dovuto costatare il decesso. I rimanenti 550 esemplari, posti sotto sequestro unitamente alle gabbie, sono stati liberati e reimmessi in natura su disposizione dell’autorità giudiziaria. Si stima che la vendita degli esemplari di avifauna illegalmente detenuti avrebbe potuto determinare un profitto di circa 20mila euro". 

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