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Cani mercoledì 04 ottobre 2017 ore 12:23

Condanne Green Hill, animalisti soddisfatti

Un cucciolo di beagle

Molte associazioni erano parte civile nel procedimento e adesso salutano con favore la sentenza emessa in Cassazione, mentre prosegue il processo bis



ROMA — C'è soddisfazione da parte delle associazioni animaliste, molte delle quali erano parti civili nel procedimento giudiziario, per la conferma delle condanne dei vertici dell'allevamento Green Hill sentenziata dalla Cassazione. Dopo il blitz del 2012 con la liberazione dei cuccioli di cane beagle e il sequestro della struttura, il processo si chiude con due condanne a un anno e sei mesi per il co-gestore e per il veterinario dell'allevamento di Montichiari, in provincia di Brescia, ed a un anno per il direttore.

"La Corte di Cassazione - scrive Lav in una nota - ha definitivamente smantellato il teorema del cane-prodotto 'da laboratorio' e 'usa e getta', ponendo il proprio sigillo sulla corretta interpretazione giurisprudenziale del diritto per le violazioni commesse ai danni di tanti cani. Una interpretazione innovativa e lungimirante, che pone il nostro Paese in una posizione di assoluta avanguardia".

Di "vittoria storica" parla la presidente nazionale di Enpa Carla Rocchi, che nella sentenza vede "un netto cambio di direzione rispetto alla terribile esperienza di Green Hill".

"Siamo stati in prima linea nella battaglia contro questo allevamento degli orrori fin dal primo momento", ricorda la presidente nazionale della Lega per la difesa del cane (Lndc) Piera Rosati. "Si tratta di una vittoria storica - prosegue - ma dobbiamo ancora continuare a combattere affinché le pene per questi reati vengano inasprite".

"Finalmente - commenta il presidente di Animalisti italiani onlus Walter Caporale - la giustizia ha dimostrato che chi maltratta gratuitamente delle creature innocenti, che si tratti di esseri umani o di animali, deve pagare per ciò che fa". 

Prosegue intanto presso il tribunale di Brescia il processo 'Green Hill bis' a carico di due veterinari Asl e di alcuni dipendenti della società: per il 22 novembre è previsto il primo pronunciamento.

Monica Nocciolini
© Riproduzione riservata


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