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Attualità mercoledì 07 ottobre 2020 ore 11:06

"L'Elba non è isola vocata ai cinghiali"

cinghiale
Foto di repertorio

Italia Nostra: "Senza l’eradicazione degli ungulati non si può parlare di tutela del nostro patrimonio culturale e restauro ambientale".



PORTOFERRAIO — Prosegue all'Elba il dibattito sull'emergenza ungulati e in particolare sui problemi legati al proliferare dei cinghiali, che sta coinvolgendo non soltanto le istituzioni ma anche associazioni e portatori di interessi. A questo proposito Italia Nostra Arcipelago Toscano interviene con una nota sottolineando la necessità di intervenire drasticamente.

"Sull’impatto negativo degli ungulati per la biodiversità dell’isola Italia Nostra Arcipelago Toscano si è già espressa inviando un appello a tutti i sindaci e ai candidati alle elezioni regionali, a firma congiunta di ben sette associazioni elbane rappresentanti vari settori, ambiente, biodiversità, cultura, archeologia, paesaggio, agricoltura, enogastronomia (leggi qui l'articolo). - spiega Italia Nostra in una nota -  L’appello conteneva la richiesta di occuparsi del futuro della nostra isola, partendo dalla tutela del patrimonio naturale e culturale con un’analisi della attuale situazione di crisi, oltre la quale appare irragionevole e irreversibile perseverare, perché l’impatto dei cinghiali riguarda anche la tutela del nostro complesso storico-artistico, architettonico, archeologico e paesaggistico".

"L’opportunità di un programma di interventi per l’eradicazione dei cinghiali investe in pieno anche il settore culturale. - prosegue Italia Nostra - Adottare e applicare ogni misura atta a conservarlo e valorizzarlo nel migliore dei modi possibile è preferibile al ricorso a recinzioni esagerate e ghettizzanti di intere aree extra urbane, insieme alla necessità di garantire la sicurezza delle persone, dei lavoratori e dei visitatori che hanno il diritto di apprezzare i valori culturali senza correre rischi inutili. Proporre di chiudere aree a rischio con recinzioni di ogni tipo cambia anche l’architettura del paesaggio, ne modifica la sua percezione, danneggiando la stessa fruibilità del territorio. Ci abbiamo messo una vita a restaurare i resti del nostro passato, disseminati sull’isola, ora minacciati anche dall’impatto in termini di architettura del paesaggio con una scelta barricadera. Non solo non funziona, ma cambia in peggio un’isola a vocazione turistica".

"Testimonianze storico-culturali parziali ma preziose della storia elbana sono dissestate e quello che era sopravvissuto per secoli è in pericolo o è già distrutto per sempre. - dichiara Italia Nostra - Aree nella zona occidentale dell’Elba, come la vecchia Pomonte, l’insediamento etrusco di Monte Castello dall’altra parte, la Villa romana delle Grotte a Portoferraio, il Santuario della Madonna del Monte, sono solo pochi esempi, ognuno di essi, in pericolo. I muretti a secco diffusi in tutta l’isola sono un’opera monumentale degli elbani nei secoli scorsi. Sappiamo noi che L’Arte dei muretti a secco  è iscritta nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco?"

"Italia Nostra - si conclude la nota - ringrazia l’Amministrazione di Marciana per aver affrontato la questione da un punto di vista chiaro e forte, che non dà adito a dubbi, ma che è servito invece a lanciare una sfida alla Regione contro una decisione che ci penalizza e ridicolizza, cioè indicare l’Elba 'area vocata' al cinghiale. Sfida finalmente raccolta a cascata da altre amministrazioni, associazioni, cittadini". 


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