MILANO — I ricoveri di soli rapaci, nei soli ultimi 23 giorni, nel solo Centro di recupero per animali selvatici (Cras) della Riserva naturale Wwf Valpredina in provincia di Bergamo, che sono rimasti feriti da colpi di arma da fuoco ammonta a 18 esemplari tra poiane, sparvieri, lodolai, falchi pellegrini, gheppi, gufi e chi più ne ha più ne curi. L'attività di soccorso ferve, insomma, ed ecco dunque che il Wwf in Lombardia rimette in campo l'Operazione Volo Sicuro.

"Come ogni autunno - spiega Antonio Delle Monache, coordinatore delle guardie giurate Wwf Lombardia che attuano il progetto - in concomitanza con il maggior flusso migratorio, il nostro nucleo di vigilanza in regione è impegnato nell’attività di prevenzione e repressione del bracconaggio. Purtroppo come ogni anno sono numerosi gli atti illeciti riscontrati nel giro di poche giornate di attività, segno che il bracconaggio è pratica ancora diffusa".

Tra i dati che il Wwf mette a disposizione c'è quello della polizia provinciale di Brescia che ha già colto in flagranza di reato per l’abbattimento di specie protette e utilizzo di richiami acustici vietati ben 10 cacciatori, i cui uccelli abbattuti illecitamente sono stati sequestrati così come i mezzi vietati e i fucili.

E se l'Operazione Volo Sicuro fa la sua parte nel dare un colpo d'ala all'attività antibracconaggio, il coordinatore delle guardie Wwf di Milano Filippo Bamberghi rilancia: "Auspichiamo una rapida implementazione del Piano Nazionale Antibracconaggio che possa portare ad un inasprimento delle pene, soprattutto accessorie, come la sospensione della licenza di caccia per coloro che infrangono la normativa".

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