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Altri martedì 27 gennaio 2015 ore 19:34

Inceneritore, stupore della Regione per sentenza

"​Si prendono a riferimento solo alcuni valori puntuali, si confondono le paternità degli studi sanitari" si legge in una nota della Regione



SCARLINO — "Si lamenta un difetto di istruttoria riguardo gli aspetti ambientali: questi in estrema sintesi i motivi che hanno indotto Regione, Asl e Arpat ad accogliere con un certo "stupore" la sentenza del Consiglio di Stato  . prosegue la nota - che ha bloccato il cogeneratore di Scarlino ". 

La Regione ha convocato i vari soggetti coinvolti: erano presenti i rappresentanti degli assessorati regionali di ambiente e energia, sanità e sviluppo economico, l'azienda Scarlino Energia, Arpat, Asl di Grosseto, Provincia di Grosseto e Ars. "La sentenza fa riferimento agli esiti di due studi di cui attribuisce, erroneamente, la paternità a Scarlino Energia - sostiene l'Asl 9 - In realtà lo studio di biomonitoraggio fatto nel 2007 e quello epidemiologico fatto nel 2012, sono stati condotti dalla Asl 9 in collaborazione, rispettivamente, con l'Istituto superiore di sanità e con l'Istituto per la prevenzione oncologica. Dalla conclusione dei due studi, è emerso un quadro di salute confortante per la popolazione residente, con criticità minime valutate come non significative. Ed è su queste conclusioni che si sono basate le valutazioni espresse dalla Asl nel fornire il parere richiesto. Viceversa, il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza, prendendo a riferimento una valutazione condotta solo su alcuni dei valori pubblicati nei due studi". 

Regione e Asl si sono impegnate ad aggiornare gli studi epidemiologici, così come richiesto dal Consiglio di Stato.

Ha letto con sorpresa la sentenza anche Arpat, che aveva espresso il suo parere favorevole all'autorizzazione dell'impianto dopo aver attentamente valutato anche le contaminazioni del canale Solmine con indagini approfondite, che hanno consentito di attribuire la contaminazione da diossine agli scarichi dei decenni precedenti quando era in funzione una centrale a biomasse e di verificare che non si erano propagate alla spiaggia antistante la foce. Per questa ragione l'autorizzazione Aia ha prescritto modifiche all'impianto di depurazione di tali scarichi attraverso una vasca ulteriore di sedimentazione ed un monitoraggio in continuo dei solidi sospesi, che rappresentano il principale vettore delle diossine nello scarico . 

"La sentenza - si legge ancora nella nota della Regione -  richiama anche il problema della moria di pesci del 1 dicembre 2012: anche a questo riguardo non è mai stata in discussione una responsabilità dell'impianto di Scarlino energia, che, tra l'altro, in quel periodo era fermo. La Regione -  conclude la nota - esprimendo solidarietà ai dipendenti dell'azienda, si è impegnata ad approfondire in tempi brevi tutti gli aspetti tecnico-giuridici legati alla situazione presente del cogeneratore e ad affrontare le criticità che la sentenza ha prodotto. Ha ribadito la propria fiducia nell'operato degli enti di controllo, ricordando che la loro attività si è sempre svolta con trasparenza e nell'interesse pubblico generale, respingendo le illazioni che si sono susseguite in alcuni commenti dei giorni successivi alla sentenza".


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