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Attualità domenica 09 luglio 2017 ore 12:48

​Il circo con gli animali e la politica alla Dudù

Le gabbie degli animali vicino alle case

Legambiente: "Le amministrazioni di centro-destra di Porto Azzurro e Portoferraio siano coerenti con la svolta animalista di Berlusconi"



PORTO AZZURRO — La presenza dei circhi sul territorio dell'isola, come abbiamo già sottolineato, ha scatenato la discussione sui social e sui media del territorio. Oggi ad intervenire è Legambiente, con una sottolineatura ambientalista, animalista ma anche politica.

"Ci stanno arrivando numerose segnalazioni  - si legge in una nota - sullo stato in cui vengono tenuti gli animali del circo attendato in località Bocchetto a Porto Azzurro, alcune di queste – comparse anche su Facebook - , sottolineano che gli elefanti barriscono e gli altri animali si lamentano tutta la notte, esprimendo così un forte disagio e provocandone anche a chi vive nei dintorni di un’area abitata che sembra davvero poco idonea ad ospitare un Circo con animali in piena estate, con questo caldo soffocante e in piena emergenza idrica.

Altre segnalazioni dice ancora Legambiente -  riguardano il mancato smaltimento dello sterco prodotti dagli animali e la mancanza di acqua nei container sotto il sole e il fatto della estrema vicinanza tra erbivori come il cammello e carnivori come i leoni. Inoltre, alcune foto mostrerebbero animali in condizioni non ottimali. Un cittadino di Porto Azzurro si domanda anche perché se il circo viene pubblicizzato come “Orfei”, poi all’entrata c e scritto circo Martin. Sappiamo che sono già intervenuti i Carabinieri Forestali e attendiamo fiduciosi le loro determinazioni che come sempre andranno a favore della fauna tenuta in cattività-

Legambiente condivide quanto scritto da Animal Project e dal Partito della Rifondazione Comunista sulla presenza del circo con animali all’Elba, che poi sono le stesse argomentazioni e perplessità espresse dalle nostre socie Maristella e Luciana dopo l’ormai famoso sopralluogo al circo con animali a Portoferraio nel 2014. Forse sarebbe bene evitare inutili polemiche tra chi ha lo stesso obiettivo: il benessere degli animali e andare rapidamente verso un circo che non esibisca animali selvatici.

Animal Project ricorda giustamente che la dichiarazione universale dei diritti degli animali del 1978 dice che “ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto”, e che l’articolo 10 recita: “nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo; le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale”.

Il Parlamento italiano non ha mai voluto davvero voluto applicare quella dichiarazione mentre, per esempio, nel 2012 il governo belga ha approvato quello che molti animalisti italiani chiedono ogni volta che un circo mette le tende in una città italiana: il divieto di detenzione di animali selvatici nei circhi.

Legambiente chiede ai due sindaci di Porto Azzurro e Portoferraio, sostenuti da Forza Italia che ormai si dichiara animalista per bocca del suo leader Silvio Berlusconi, di dimostrare con fatti, atti e deliberazioni concrete che non si tratta solo della solita propaganda per attirare elettori ingenui, facendosi fotografare con agnellini e barboncini mentre esponenti elbani che fanno riferimento a Forza Italia autorizzano il circo “Orfei/Martin” a fare quel che è già vietato in diversi comuni toscani.

E a proposito di Toscana, aspettiamo ancora che venga attuata la mozione del Movimento 5 Stelle, presentata in Consiglio Regionale nel marzo 2016, che impegna la giunta ad «Adottare misure volte a disincentivare negli spettacoli pubblici, in particolare quelli circensi, l’utilizzo degli animali, se costretti ad attività contrarie alla propria natura, in negazione delle proprie caratteristiche etologiche o obbligati a rimanere in una condizione di prigionia per mero intrattenimento» e chiede anche di «sollecitare il Governo a predisporre una normativa nazionale adeguata al contesto normativo europeo, che proibisca l’uso degli animali nei circhi».

Come sottolineò allora il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle: «Stop ai circhi con animali, forzati a interpretare un ruolo contro la loro natura. Bene che il Partito Democratico ci abbia seguito in questa misura di civiltà sulla quale l’Italia è in netto ritardo. Infatti il Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007 ha tracciato una strada ineludibile che ancora oggi il governo Italiano si ostina a non prendere, mantenendo in vigore norme datate, tra le quali una, la legge 337, addirittura del 1968. Bene che la Toscana chieda un cambio di atteggiamento e porti tutti i suoi comuni a dotarsi di regolamenti precisi, dove si eviti di mostrare agli occhi dei bambini spettacoli che, come dice l’Istituto di Psicologia del CNR, rappresentano un serio pericolo per l’educazione dei più giovani. Auspichiamo infine che la Giunta Rossi attui quanto prima l’impegno anche nella parte che lo obbliga a sollecitare il suo governo PD a predisporre una normativa nazionale adeguata al contesto europeo e quindi proibisca l’uso degli animali nei circhi, come già accade in Inghilterra e Francia».

Contro la mozione votò un pezzo di centro-destra, a partire dalla Lega Nord. A quanto pare  - conclude la nota di Legambiente - i sindaci di Porto Azzurro e Portoferraio non vogliono seguire l’esempio di molte giunte del loro stesso colore politico e non stanno dalla parte di Berlusconi, della Brambilla e di Dudù. Oppure l’amore e il rispetto degli animali si ferma sotto il sole di luglio, davanti alle gabbie del Bocchetto e a San Giovanni? 


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