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Attualità venerdì 02 novembre 2018 ore 12:36

Tra gli scimpanzè il più zuccone è il 'capo'

Mary, la prima a capire come usare la cannuccia per bere il succo

Uno studio dell'Università di Parma col Parco Natura Viva ha osservato un gruppo di questi primati alle prese con cannucce e succo di frutta



BUSSOLENGO (VERONA) — Non siamo l’unica specie animale in grado di ingegnarsi a risolvere un problema impiegando degli utensili, né siamo l’unica ad apprendere nuove conoscenze osservando quello che fanno gli altri. Dal folto delle foreste africane, gli scimpanzé hanno già dimostrato di saper bere utilizzando le foglie come fossero bicchieri o di spaccare gusci della frutta servendosi di sassi come fossero martelli. Ma quando in un gruppo nessuno dei nostri cugini più prossimi conosce l’utilità di una cannuccia per bere del succo, le modalità di apprendimento riservano molte sorprese. Fino a stabilire che il titolo di esemplare “più zuccone” venga sorprendentemente guadagnato dal maschio dominante: lo studio è del Parco Natura Viva di Bussolengo in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Parma e i protagonisti sono 11 scimpanzè.

“Abbiamo proposto ai nostri esemplari alcuni contenitori pieni di succo di frutta, fissati ad una roccia. Sparpagliate nel reparto, alcune cannucce”, spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva. “Volevamo capire chi fosse in grado per primo di infilare la cannuccia nel foro del coperchio e succhiarne il contenuto ma soprattutto, in che modo l’informazione si trasmettesse tra i membri della colonia”.

Un’impresa non scontata per uno scimpanzè, che già in natura esercita un comportamento simile, quando pesca o quando inserisce dei rametti all’interno dei termitai per estrarne succulente termiti. “In questo caso però si è trattato di una complicazione perché non dovevano pescare il succo, ma succhiarlo dalla cannuccia: è stata Mary giovane della colonia, a risolvere per prima il problema, seguita da Peter. Poi, dall’osservazione attenta di loro due, la conoscenza si è diffusa agli altri 9 esemplari”. 

E non senza una differenza sostanziale: “Sono stati proprio i più giovani ad aver osservato per un tempo prolungato gli individui capaci e dopo aver sperimentato a loro volta, hanno appreso più velocemente degli adulti. I quali invece - probabilmente certi di sapere già, senza che fosse loro necessario apprendere oltre - non osservavano gli altri e continuavano a pescare, riuscendo di tanto in tanto a recuperare nient’altro che qualche goccia che cadeva dalla cannuccia. Solo dopo diversi giorni anche i più grandi sono riusciti ad utilizzare in modo corretto la cannuccia e a bere finalmente, il proprio succo”. 

Ultimo tra gli ultimi Kali, il maschio dominante, “il più zuccone di tutti”: proprio a lui che, investito da una ferrea gerarchia, alle risorse è dato accedere prima di chiunque. Che dimostrare prestanza fisica conti più di usare la “zucca”?


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