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martedì 18 marzo 2025

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

La pittura di Scarselli al Plaza Hotel di Firenze

di Riccardo Ferrucci - mercoledì 05 febbraio 2025 ore 08:00

Al Plaza Hotel Lucchesi di Firenze in Lungarno della Zecca Vecchia, 38 sono esposte fino al 31 Marzo le opere di Marcello Scarselli, una iniziativa del progetto Gusto Visivo, curata da Keep Art, e dedicata ad uno degli autori più interessanti nel panorama toscano della pittura.

I segni moderni e musicali della sinfonia dell’artista richiamano la pittura di Klee, Mirò, Rothko, ma mai evocati come modelli da imitare, semmai compagni di un viaggio nella modernità e testimonianza di una ricerca personale e originale. Per Scarselli l’arte diventa necessità di comunicare un proprio modo di descrivere la realtà, di raffigurare pittorica amente sogni, invenzioni che trovano, sulla tela o sulla carta, una propria adesione al reale per dirigersi verso una dimensione fantastica e ancestrale. La bellezza del lavoro artistico di Scarselli risiede proprio nella mancanza di certezze, nel continuo sforzo di trovare un nuovo punto di vista per raccontare le proprie emozioni, far riaffiorare la liricità in mezzo alle periferie industriali, raccontare in modo nuovo i sogni e le fatiche dell’uomo, cercando una dimensione lirica in mezzo alla quotidianità e al grigiore della vita.

Scarselli riesce a coniugare profondità e leggerezza, creando un mondo visionario estremamente complesso, ma che possiede anche la semplicità di una lettura infantile. È un sogno di leggerezza quello che ci affida Scarselli attraverso le pagine poetiche, i miraggi, i fragili segni, un sogno ad occhi aperti che permette di penetrare dove l’ombra s’addensa, dove il mistero è totale, dove solo la luce dell’arte riesce ad illuminare i misteri dell’uomo.

Come ci ha confessato l’artista: “La mia pittura nasce dal mio vissuto, dai miei ricordi e quando dipingo sono sempre accompagnato dalla musica, dal rumore che è fonte di inspirazione continua per le mie opere. Credo molto nel simbolismo, un modo per ricordare, rispettare e non dimenticare il nostro passato. I protagonisti che affollano spesso le mie tele sono figure di vecchi contrapposti che dialogano, uccellini stilizzati, simboli, scale, fili, tagli di paesaggi, oggetti del passato ma anche del futuro, tutto questo viene prelevato nella mia corte immaginaria ricca di ricordi di un passato semplice, ma vero.”

Una sua recente mostra al Lucca Film Festival dedicata al cinema di Paolo e Vittorio Taviani coglieva la poesia dei due grandi registi toscani e alcuni suoi lavori recenti trovano inspirazione nelle canzoni di Fabrizio De André. L’arte di Scarselli cerca una voce diversa, una sua liricità, che si adagia perfettamente ad una visione moderna del mondo e dei suoi accadimenti, un viaggio sempre in bilico tra sogno e realtà, tra ombre e colore.

È come il racconto di un naufrago dopo la tempesta, quello descritto da Scarselli nel suo ciclo di opere, dove con fatica ricostruisce una mappa per decifrare il presente ed il passato, per penetrare nella profondità del proprio tempo, per dare ordine al caos e ricostruire un percorso di libertà per l’uomo. È naturale che, in questo viaggio, Scarselli trovi riferimenti nella pittura contemporanea, in quegli artisti che non si accontentano di descrivere il proprio mondo, ma cercano di costruire un proprio mondo capace di catturare nuove emozioni e sensazioni. È una pittura sperimentale, di ricerca, che si dirige in territori sconosciuti e che vuole penetrare dove l’ombra s’addensa, cercando di superare la superficie inesauribile delle cose.

Il suo percorso pittorico si illumina di continue spinte vitali: il registro cromatico a volte diretto verso il bianco e nero si accende di toni improvvisi in azzurro, rosso, blu, quasi ad evocare un ritorno alla vita, un sentimento di rinascita, una voglia di esserci e partecipare. La pittura di Scarselli affronta il disagio del nostro tempo, la solitudine dell’uomo, ma non resta schiacciata nella dimensione della sconfitta, attraverso i suoi magici segni e colori ritorna la speranza utopica di un percorso possibile, di una diversa destinazione per l’umanità.

La maturità artistica di Scarselli propone un corpus di opere compatto, in perfetto equilibrio, dove ogni singolo dipinto diventa una voce ed un suono che richiama il dipinto seguente e in cui temi diversi e lontani trovano una logica ordinatrice nella poesia che scorre sotterranea e unisce indissolubilmente l’intero racconto. È una continuità profondamente discontinua quella di Scarselli ormai consapevole che l’arte contemporanea non può vivere di certezze, ma trova linfa e vitalità nel mistero e nell’inquietudine, nel ricostruire, sulle ali della fantasia, un sogno interrotto e un incontro mancato, che viene sapientemente messo in scena nel suo ciclo di opere.

Riccardo Ferrucci

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