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Cronaca sabato 02 aprile 2022 ore 17:20

Cibo per cinghiali con tanto di sveglia

Controlli dei carabinieri forestali

Mais e pane per attirare gli animali sul posto e un orologio per conoscere i loro orari. I carabinieri forestali hanno denunciato un uomo



VINCI — Una pastura di masi e pane per attirarla, con l'aggiunta di un sveglia per conoscere i suoi orari, così da poter poi eventualmente catturare la selvaggina, plausibilmente cinghiali, in tutta comodità: è quanto hanno scoperto i carabinieri della stazione forestale di Empoli, che nel territorio di Vinci hanno effettuato accertamenti dopo aver ricevuto la segnalazione di una presunta attività illecita di foraggiamento di cinghiali.

In effetti nel luogo indicato si trovava un rudimentale ma ingegnoso meccanismo: c'era una sveglia legata a un filo, a sua volta collegato a una pietra. La sveglia, nascosta dalle rocce, aveva un filo teso legato alla pila e l'altra estremità del filo legata a un sasso. Per terra c'erano mais e pezzi di pane e nelle immediate vicinanze una specie di appostamento.

L'ipotesi dei forestali è che si trattasse di un foraggiamento a fini venatori, presumibilmente al cinghiale: gli animali attirati dal foraggiamento al loro passaggio avrebbero urtato il filo facendo fuoriuscire la pila dalla sveglia, consentendo di appurare l’orario abituale della presenza degli animali.

A quel punto però sono stati i militari ad appostarsi, scoprendo da un lato che la zona era effettivamente frequentata da cinghiali, dall’altro di individuare il responsabile della postazione di foraggiamento a fini di caccia.

La pratica di foraggiamento, hanno ricordato i forestali, è riservata alla polizia provinciale. Per tutti gli altri, salvo attività di controllo coordinata sempre dalle polizie provinciali, è vietata per contenere la diffusione del cinghiale nelle aree protette e vulnerabili. L’uomo fermato dai militari, risultato in possesso di porto di fucile ad uso venatorio, non risultava autorizzato ed è stato quindi segnalato all'autorità giudiziaria per il reato sanzionato dalla legge sulla caccia.


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