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Attualità venerdì 13 gennaio 2023 ore 13:35

Danni da cinghiali, Toscana terza in Italia

cinghiali

Dopo Abruzzo e Piemonte, il territorio regionale toscano è ai primi posti per danneggiamenti in agricoltura fra il 2015 e il 2021. L'indagine Ispra



ROMA — Toscana terza in Italia dopo Abruzzo e Piemonte per danni all'agricoltura prodotti dai cinghiali, ma anche regione in cui si è registrato il 30% dei prelievi dell'intera penisola: sono i dati in arrivo dall'ultima indagine condotta dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che prende in esame il periodo 2015-2021.

Il rapporto - elaborato sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e dalle aree protette e che Ispra ha comunicato ai ministri dell’ambiente e dell’agricoltura - vede solo la Provincia autonoma di Bolzano, in Italia, esente da danni all'agricoltura dovuti alla presenza di cinghiali. Lì, infatti, l'ungulato è scarsamente presente.

Altrove però invece dilaga, Toscana compresa. I danni riportati nel periodo in esame per il tessuto agricolo è stimato in oltre 10 milioni di euro, che colloca come detto la Toscana al terzo posto in Italia con Campania e Lazio che registrano situazione affine. Nelle regioni più colpite dai danni da cinghiale, Abruzzo e Piemonte, nell'arco degli anni considerati i danni sono stati quantificati rispettivamente in 18 e 17 milioni di euro.

Nel complesso, recita la nota rilasciata da Ispra a margine dell'evento di presentazione dello studio, "sulla base dei numeri disponibili sui cinghiali prelevati e dei parametri reperibili nella letteraturascientifica, Ispra ritiene plausibile una consistenza minima al 2021 di un milione e mezzo di animali".

Al capitolo abbattimenti, negli anni oggetto di indagine l'86% (circa 1,8 milioni di animali) è avvenuto in attività di caccia ordinaria e il restante 14% (circa 295.000 capi) in attività di controllo faunistico. Il 30% del prelievo totale "è stato realizzato in Toscana e sono 7 le regioni che hanno prelevato oltre un milione di animali nel periodo 2015-2021 (Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio, Umbria, Liguria e Marche), per un complessivo 73% del prelievo totale".


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