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Cronaca martedì 15 novembre 2022 ore 16:02

Cartucce e trappole a profusione per la caccia vietata

Parte dei materiali sequestrati dalla polizia provinciale di Lucca
Parte dei materiali sequestrati dalla polizia provinciale di Lucca

La polizia provinciale lucchese ha sequestrato 4.500 cartucce e 160 trappole a scatto denunciando un uomo. Trovati morti uccellini non cacciabili



PROVINCIA DI LUCCA — Oltre 4.500 cartucce, 160 trappole a scatto, uccellini di specie non cacciabili liberati quando ancora in vita e molti altri deceduti, stipati in frigoriferi o ancora impigliati nelle reti: a scoprire l'attività di uccellagione - pratica di cattura indiscriminata di avifauna viva con reti su pali, spesso finalizzata all’abbattimento o alla riduzione in cattività e al traffico di animali selvatici - è stata la polizia provinciale di Lucca che ha proceduto al sequestro delle suppellettili di caccia e delle bestiole, denunciando un cacciatore.

L'uomo, recita una nota della polizia provinciale, dovrà rispondere delle accuse di uccellagione, detenzione di specie non cacciabili e detenzione abusiva di armi. Gli operatori stavano proprio effettuando un servizio di contrasto al bracconaggio quando hanno notato quell'appostamento in esercizio di caccia.

L’attenzione degli agenti è stata attirata dal ripetuto e insistente canto di uccelli proveniente da un boschetto poco distante: è qui che sono state rinvenute due reti da uccellagione tese di 4 metri di lunghezza per 3 di altezza ciascuna, e una gabbia contenente un esemplare di usignolo del Giappone - passeriforme non cacciabile e non detenibile - utilizzato come richiamo.

Intrappolati tra le fitte maglie delle reti si trovavano già quattro usignoli del Giappone di cui uno deceduto. Perlustrando l’area, gli agenti hanno accertato che l’unico accesso al boschetto in cui era in atto la tesa era il sentiero proveniente dal capanno. 

Un primo sequestro penale sul posto ha portato alla rimozione delle reti, della gabbie e dell’attrezzatura, nonché alla liberazione degli uccelli catturati ancora in salute. L’esemplare in gabbia, invece, poiché privo di anello identificativo e non in grado di volare, è stato consegnato all’associazione Vega Soccorso, convenzionata per il recupero della fauna selvatica in difficoltà, in qualità di custode giudiziario.

Gli agenti hanno quindi proceduto alla perquisizione dei luoghi nella disponibilità del cacciatore. A casa dell'uomo sono stati rinvenute e sequestrate oltre 4.500 cartucce di vario calibro a munizione spezzata detenute illegittimamente assieme a parti di armi non denunciate, ben 160 trappole a scatto in metallo destinate alla cattura di avifauna e una gabbia/trappola artigianale a scatto in metallo destinata alla cattura di grossi esemplari di ungulati oltre ad alcuni pali con reti per uccellagione.

In alcune gabbiette sono stati trovati anche uccelli ancora in vita che sono stati rimessi in libertà, nonché svariate specie di uccelli non cacciabili deceduti tra cui pettirossi, cinciallegre, usignoli del Giappone e svariati passeriformi in frigorifero.


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