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Altri mercoledì 02 marzo 2016 ore 17:10

Wwf e Lipu chiedono ai sindaci un "salvarondini"

Per proteggere i nidi, Lipu e Wwf chiedono ai sindaci una specifica delibera che vieti la distruzione dei nidi o il disturbo ad opera dell'uomo



SANSEPOLCRO — Siamo ormai in prossimità della stagione riproduttiva degli uccelli. A giorni torneranno nei nostri cieli rondini, rondoni e balestrucci. Ma le specie sono a rischio. Per proteggerli dalla mano dell'uomo, la LIPU ed il WWF di Arezzo, con una lettera inviata ai tutti i Sindaci della nostra provincia, chiedono di emanare una specifica delibera "salvarondini" che vieti la distruzione dei nidi o il disturbo ad opera dell'uomo stesso.

Capita, infatti, che i nidi vengano distrutti a causa della sporcizia dovuta alle deiezioni degli uccelli, o semplicemente dagli striduli che emettono soprattutto i rondoni all'alba, o ancora, dal rifacimento delle facciate dei palazzi.

Rondini, balestrucci e rondoni sono importanti non solo per il loro valore intrinseco (vanno ad aumentare la cosiddetta biodiversità) ma anche per il loro comportamento e per la loro riconosciuta utilità. Queste specie si cibano esclusivamente in volo di insetti, prevalentemente mosche e zanzare in grandi quantità.

Si calcola che ogni anno solo da queste specie vengono predate dalle 12 alle 31 mila tonnellate di mosche e zanzare in modo assolutamente ecologico.

"La delibera salvarondini servirebbe a sensibilizzare tutti i cittadini su questo argomento. Nel frattempo facciamo appello ad amministratori, direttori dei lavori, e a chiunque debba fare lavori di ristrutturazione di verificare la presenza di nidi di balestruccio e rondone ed eventualmente programmare le attività per il periodo che va dal 15 settembre al 20 febbraio."

E' bene ricordare comunque che i nidi di rondine, balestruccio, rondone e di tutte le altre specie sono protetti ai sensi della legge regionale 12 gennaio 1994, n. 3 che ha recepito la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio".


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