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Altri giovedì 06 ottobre 2016 ore 14:20

Nuova linfa dall'economia del mare

Andranno a insediarsi nel vasto specchio d'acqua dedicato all'itticoltura al largo di Costa Est per l'allevamento di pesci e cozze



PIOMBINO — Piombino guarda all'itticoltura e lo fa grazie all'impegno di tre nuovi operatori per le attività di allevamento di pesci in mare aperto.

Si tratta della società Golfo Follonica, del consorzio Cesit di Castiglione della Pescaia e della cooperativa Venere di pescatori locali. La recente delibera approvata dalla giunta comunale consentirà il loro insediamento nello specchio acque davanti alla costa est. Queste aziende, due delle quali dedicate all'allevamento di cozze, si andranno ad aggiungere a quelle che già lavorano nel vastissimo specchio d'acqua a 2 miglia dalla costa, ovvero la società Agroittica Toscana, la società Agricola srl e Civita ittica, con allevamenti di spigole e dentici.

“L'itticoltura con le tre aziende attualmente presenti nel golfo è una realtà in grande crescita a livello nazionale e non solo. – ha affermato l'assessore allo Sviluppo Economico Stefano Ferrini – Il merito è degli imprenditori e dei lavoratori che hanno colto questi risultati. Con questa delibera andiamo a incrementare le aziende che investono su questo territorio e lo andiamo anche a diversificare con l'allevamento di muscoli. Piombino può ambire così a diventare un polo importante in questo settore, il tutto con la massima attenzione agli effetti sull'ambiente, grazie agli studi commissionati all'Ispra, al rapporto stretto con la Usl e alle prescrizioni presenti e future per una produzione ambientalmente compatibile”.

Un'espansione, come ha riferito l'assessore all'urbanistica Carla Maestrini, porterà inevitabilmente nuovo lavoro in una fetta di mercato di caratura nazionale.

“Attualmente la produzione nazionale di pesce da allevamento copre a fatica il 50 per cento della domanda – ha affermato Maurizio Poli dirigente del Demanio marittimo del Comune di Piombino – e questo significa che in Italia ci sono grandi margini di azione, collegati soprattutto alla grande distribuzione".

La restante parte del mercato, oggi, è coperta da Turchia e Grecia, ma a fare la differenza del pescato italiano sono i controlli di filiera effettuati da parte della grande distribuzione che ne garantiscono la qualità.


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