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Altri lunedì 25 febbraio 2013 ore 20:41

Il Pd limita i danni -10%. Va peggio per il Pdl. Sotto l'1% l'Udc e l'Idv. M5S al 25%



A Pontedera dalle urne del 2013 escono molte brutte sorprese per i partiti maggiori che perdono punti
PONTEDERA - Per il Pd poteva andare anche peggio. Tra le sorprese che hanno riservato le elezioni del 2013 in Italia e a Pontedera, di sicuro ai Democratici non è toccata la parte peggiore. Bene o male infatti salvano una buona base elettorale, anche se lasciano sul tappetto oltre il 10% dei consensi, nonostante si sia nella terra, della Piaggio e del presidente Enrico Rossi. Nel 2008 il Pd, con Veltroni candidato premier, prese il 46,34%, nel 2010 alle regionali, si votava per mandare Enrico Rossi, l'ex sindaco di Pontedera, a fare il presidente della Toscana, il partito confermò il suo 46,99% di preferenze senza incrementare il proprio consenso, nonostante la candidatura di Rossi. Oggi, di fronte all'antipolitica e ai sentimenti ingenerosi che in tempi di crisi la politica riesce a scatenare nel popolo, anche i Democratici devono chinare la testa e accontentarsi di essere riusciti a limitare i danni, perché questo hanno fatto salvando il 36,4% dei voti. Certo, c'è anche a chi va peggio è il caso del Pdl pontederese che cinque anni fa era tanto forte da riuscire a insidiare il centrosinistra nella rossa Pontedera, ottenendo alle passate consultazioni politiche il 31,36% delle preferenze, che sommate al 2,31% della Lega, oggi disintegrato, valeva il 33,67%. Ma a Pontedera quella del Pdl sembra essere una parabola ormai discendete già da un po'. Nel 2010 neppure l'elegante sindaco di Castiglione della Pescaia, Monica Faenzi, la sfidante di Rossi, riuscì a rimanere sopra il 30% e dovette accontentarsi del 27. Da oggi gli azzurri dovranno fare i conti con un magro 17%. Se per i berlusconiani pontederesi va male c'è anche chi in questo 2013 ha trovato la sua Waterloo. E' il caso della Lega Nord che non supera neppure l'1%. Ma la disfatta peggiore forse è quella dell'Udc di Casini, soprattutto se si tiene conto che il suo era un elettorato di tradizione, ben educato anche a Pontedera: nel 2008 aveva il 4,48%, che era diventato un 3,63% nel 2010 e ora finisce allo 0,94% nel limbo dei partiti minori. Per dare una spiegazione c'è già chi accusa la Lista Monti di aver rosicchiato consensi ai cattolici dell'Udc anche alla Camera. Disintegrati anche i voti di Di Pietro, della Destra, della Sinistra vendoliana, di Futuro e Libertà. In questa giornata di sorprese elettorali però c'è anche chi ride. E' il caso del Movimento Cinque Stelle, che alle passate elezioni neanche c'era e che ora è a cavallo di una cometa tanto veloce da portarlo a essere il secondo partito anche a Pontedera. M5S addirittura supera il tetto del 25%. La ricetta Grillo fuori da ogni logica di partito, di coalizione, fuori dalle regole della comunicazione politica, anche qui nel cuore della Valdera piace. E forse quel 25% dei grillini non è uscito solo dal Pdl, dall'Idv, dai vari partiti oggi disintegrati, forse qualche voto i sostenitori del comico genovese lo hanno portato via anche al Partito Democratico.

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