GROSSETO — Pesci e crostacei alla sfida del ripopolamento. Sono 10 i dispositivi installati grazie a risorse comunitarie Feamp, il fondo europeo per la politica marina e della pesca acquacoltura, in grado di attrarre la fauna marina. Obiettivo: incentivare una pesca di qualità, rispettosa dell'ambiente e integrata con i servizi turistici della costa.

I dispositivi sono stati installati al largo delle coste del Grossetano entro un progetto del valore di 150mila euro. L'attrazione di pesci e crostacei è mirata al ripopolando le zone interessate. I lavori sono conclusi e le operazioni di monitoraggio sono subito partite e proseguiranno per 5 anni.

L'azione è stata illustrata da Confcooperative Toscana Sud nel corso di un'iniziativa con gli operatori del settore: "Ogni struttura è composta da un blocco di cemento posizionato sul fondale in un punto privo di organismi, da una boa di superficie e da due reti ombreggianti", ha illustrato Daniele Conti, presidente della società cooperativa San Leopoldo che ha eseguito i lavori di allestimento.

"Già da subito abbiamo registrato nelle aree interessate l'aggregarsi di varie specie marine come orate, gallinelle, razze e rombi", ha spiegato. Strutture del genere sono da sempre state utilizzate dai pescatori e negli ultimi anni sono state individuate dalla commissione europea come strumento per l'aggregazione di biomasse ittiche. 

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