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Altri martedì 20 gennaio 2015 ore 16:34

Le Organizzazini Agricole scrivono a Filippeschi

La Cia, la Coldiretti e l'Unione Agricoltori di Pisa chiedono un incontro con il presidente della Provincia sul problema dei danni da selvaggina



PROVINCIA DI PISA — Le Organizzazioni Professionali Agricole della provincia di Pisa esprimono forte preoccupazione per come si sta evolvendo la situazione in relazione ai danni alle colture che la fauna selvatica arreca alle imprese agricole.

"Alla situazione già preoccupante che per molti agricoltori ha oltrepassato i limiti della sostenibilità, si aggiungono tre elementi che rendono molto più problematico ed incerto il contesto:

Gli effetti del riassetto delle Province, con una prima fase dove sono venuti meno i riferimenti istituzionali, ora mancano anche quelli tecnici. Pertanto ci resta attualmente difficile individuarne di adeguati dove per adeguati si intenda funzionari con comprovata esperienza e professionalità ed in grado di assumersi le loro responsabilità, di prendere decisioni e provvedimenti necessari quando se ne presenti la necessità. Ad oggi c’è un notevole disorientamento tra gli agricoltori ed in noi che li rappresentiamo;

La legge regionale approvata a fine Dicembre, con la quale la Regione Toscana riforma profondamente l’assetto degli Ambiti territoriali di caccia riducendone il numero a 9, segna una volontà di razionalizzazione nella gestione del territorio dal punto di vista faunistico – venatorio, ma per ciò che concerne la problematica degli ungulati, niente mette in campo per una gestione uniforme e coordinata, che coinvolga anche aree, che ad oggi sono al di fuori delle competenze degli ATC (parchi, aree protette) e che sono avulse da forme di controllo esterne efficaci per il contenimento della selvaggina. Anche sul fronte del controllo del piccione, per quanto il protocollo ormai in essere da qualche anno in Provincia di Pisa abbia portato a degli apprezzabili risultati, per aumentarne l’efficacia è indispensabile un maggior coordinamento tra gli attuatori degli interventi e serve celermente l’individuazione di un referente istituzionale sul territorio.

Servono interventi di prevenzione più efficaci volti essenzialmente ad una drastica riduzione del carico di animali sui territori. Non bastano più le enunciazioni, servono atti concreti.

Gli agricoltori devono avere un ruolo attivo negli interventi effettuati sui loro terreni, partecipando anche alla fase di coordinamento degli interventi stessi. Le azioni di controllo e riduzione della selvaggina dovranno essere considerati vere e proprie azioni svolte nell’interesse pubblico.

Chiediamo che nei nuovi ATC la rappresentanza negli organismi statutari sia almeno paritaria tra cacciatori ed agricoltori. In particolare è essenziale che i comitati di gestione mantengano tra le proprie competenze l’approvazione dei bilanci (preventivi e consuntivi) e potere decisionale sull’utilizzo delle risorse".

Cia, Coldiretti e Unione Agricoltori richiedono urgentemente un incontro con il presidente della Provincia di Pisa Marco Filippeschi nel quale potranno argomentare le loro posizioni e le loro richieste.

Fonte: Cia Pisa - Ufficio Stampa


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