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Attualità venerdì 14 settembre 2018 ore 14:35

Tartarughine pronte a nascere, cercasi volontari

Si avvicina il momento della schiusa per le uova di caretta caretta salvate e trasferite alla spiaggia del Quercetano. Da sabato sorveglianza h24



ROSIGNANO — Inizierà sabato 15 settembre 2018 il monitoraggio h24 del nido di tartaruga caretta caretta che lo scorso 28 agosto era stato trasferito dalla spiaggia di Santa Lucia alla baia del Quercetano, sulla spiaggia del bagno Italia a Castiglioncello sempre nel Comune di Rosignano Marittimo.

Per tentare di salvare le uova che erano presenti nel nido di Santa Lucia i vari soggetti della rete dell’Osservatorio Toscano Biodiversità (OTB) di Regione Toscana avevano infatti scavato un nuovo nido sull’arenile del Bagno Italia, nella parte più lontana dalla battigia, grazie alla disponibilità del gestore. L’operazione di trasferimento del nido era stata molto complessa, mai effettuata in Toscana, e molte delle 93 uova trasferite erano risultate disidratate.

Dal giorno del traferimento del nido Arpat ed Associazione Tartamare hanno tenuto sotto controllo la temperatura analizzando i dati registrati da un data logger posizionato a poca distanza dalla camera del nido ed i volontari del Wwf Livorno hanno effettuato due sopralluoghi giornalieri, per misurare ulteriormente la temperatura, scavando una buca a 30 e 40 cm di profondità al lato del nido.

"Dai dati registrati dal data logger e considerate le normale variazioni di temperatura tipiche di questo periodo - hanno fatto sapere da Arpat -, le strutture scientifiche dell'OTB hanno individuato la data di sabato 15 settembre per iniziare la fase di monitoraggio h24 che, nel nido originario di santa Lucia, sarebbe invece partita dal 42° giorno dalla deposizione (28 luglio)". 

In pratica, in questa prima fase che sarà quella di schiusa dal 15 settembre sarà garantito un presidio h 24 del nido, con turni di 2/3 persone ogni 4 ore. Sarà creato un corridoio sull’arenile fino al mare e sarà misurata la temperatura della sabbia ogni ora per capire l’avvicinarsi della schiusa. 

"La schiusa - hanno specificato da Arpat -, normalmente, è preceduta dalla formazione di un piccolo cratere sulla superficie della sabbia, in corrispondenza della camera delle uova, per cui i volontari che si alterneranno al presidio del nido terranno gli occhi puntati per individuare il piccolo avallamento che rivelerà che sotto le uova si stanno rompendo".

La seconda fase sarà quella del monitoraggio delle emersioni che può durare anche alcuni giorni e sarà caratterizzata dalla registrazione di data, orario e numero delle emersioni e misurazione della lunghezza dei tartarughini che passeranno accanto ad una cordella metrica posizionata lungo il corridoio.

La terza ed ultima fase inizierà dopo circa 3 o 4 giorni dall’emersione dell’ultimo tartarughino dalla sabbia; durante questa fase il nido sarà scavato e poi ispezionato per controllare se ci fossero ancora uova integre, rotte o piccoli vivi o deceduti; saranno raccolti i dati sulla camera e sui resti delle uova.

La gestione dei volontari e dei turni di sorveglianza diurna e notturna del nido è stata affidata al Wwf Livorno che opererà in stretto collegamento con i rappresentanti dell'OTB e con l’associazione TartAmare, nonché con i rappresentanti del Comune di Rosignano.

Tutti gli enti e le associazioni coinvolte invitano i cittadini o villeggianti che volessero dedicare un po' del loro tempo libero impegnandosi a partecipare ai turni di sorveglianza a mettersi in contatto con WWF Livorno scrivendo una email a stefano.baldacci@gmail.com o compilando il form disponibile on line. 

Per preparare i volontari è stato organizzato un evento formativo, curato da TartAmare sulle attività da svolgere in prossimità della schiusa delle uova, che si terrà sabato 15 settembre alle 15,30 sulla spiaggia in cui si trova il nido, bagno Italia nella baia del Quercetano. La partecipazione al seminario è importante perché fornisce le conoscenze necessarie per sapere come comportarsi nei momenti prossimi all'evento di schiusa ed emersione delle tartarughine.

(foto: Arpat)


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