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​Che cos'è la leishmaniosi e come proteggere il cane

Nel periodo caldo che va da marzo a ottobre è bene ricorrere a prodotti repellenti specifici contro i flebotomi come collari e gocce antiparassitari.



TOSCANA — La leishmaniosi del cane è una patologia grave, che si caratterizza per un andamento di tipo cronico e che può condurre alla morte dell’animale. Compare principalmente negli esemplari che abbiano superati i 12 mesi di età, a prescindere da razza, taglia e sesso. In certi casi può esserci un’assoluta assenza di sintomi, mentre in altri la malattia può anche presentarsi in una forma molto acuta.

Quali sono i sintomi tipici e come riconoscerli

In generale, i sintomi tipici sono ingrossamento dei linfonodi, perdita di peso e di pelo ma anche lesioni cutanee come dermatiti e ulcere oltre a una crescita insolita delle unghie che si ispessiscono. Il responsabile di questa malattia è un protozoo (Leishmania Infantum) che viene trasmesso da un insetto vettore, il flebotomo o pappatacio, il quale a sua volta abbia punto un altro animale infetto per nutrirsi del suo sangue. È molto importante fare prevenzione per proteggere il proprio amico a quattro zampe dall’eventualità che una simile patologia possa fare la sua comparsa. Soprattutto perché la certezza di una guarigione, pur esistendo una cura anche se lunga e complessa da affrontare, non c’è. E cosa fare allora per proteggere il cane dalla leishmaniosi? Vediamolo insieme in questo approfondimento.

Controlli periodici e analisi del sangue

Per prima cosa sarà sempre buona abitudine fare dei controlli periodici all’animale anche quando sta bene. Si potrà così verificare che non sia stato infettato visto che, come accennato, la patologia può presentarsi in modo del tutto asintomatico. Cosa fare? Servirà un semplice controllo del sangue, da programmare con cadenza annuale in corrispondenza dell’inizio della primavera. La diagnosi precoce consente di ottenere risultati terapeutici migliori e più immediati, limitando in questo modo la diffusione della patologia.

Evitare che il cane entri in contatto con l’insetto vettore

È poi molto importante evitare che il cane entri in contatto con l’insetto. In che modo? Attenzione a ricoverare il cane durante le ore notturne in un luogo chiuso, delimitato da zanzariere con maglie molto fitte alle finestre (l’ideale sarà farlo dormire in casa). In più nel periodo caldo che va da marzo a ottobre - l’azione degli insetti è stagionale - è bene ricorrere a prodotti repellenti specifici contro i flebotomi come collari e gocce antiparassitari. Questi ultimi sono infatti progettati per dare protezione al cane e scongiurare la puntura da parte dei pappataci. Per una maggiore sicurezza, è comunque consigliabile proteggere l’animale durante tutto l’arco dell’anno. Anche la pulizia dell’area dove solitamente staziona il cane all’esterno dell’abitazione è importante: rimuovete sempre le deiezioni, visto che è proprio qui che le larve possono proliferare.

Con la bella stagione si programmano le vacanze, portando Fido al seguito: prima di partire è sempre bene fare un controllo dal veterinario che potrà proporre un trattamento preventivo (ok anche a un check al rientro dalle vacanze). Limitare le passeggiate in orario serale potrà essere altrettanto utile per evitare che l’animale possa entrare in contatto con l’insetto vettore. In ogni caso e per qualsiasi dubbio è sempre bene rivolgersi al veterinario, che saprà consigliare in merito ai presidi e i prodotti migliori oltre che verificare lo stato di salute dell’animale. 


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