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Lupi e ibridi all'assalto, escalation di predazioni

E' allarme fra allevatori e pastori che dalle Apuane agli Appennini registrano un'impennata di casi. Il numero è già quello dell'intero 2022

E' allarme lupi ma anche ibridi sui monti della provincia di Massa-Carrara, dove allevatori e pastori da Antona a Zeri e dalle Alpi Apuane all’Appennino in soli due mesi hanno già registrato un numero di predazioni del tutto affine a quello patito nell'intero 2022. Si parla 13 denunce presentate agli sportelli Coldiretti, per un equivalente di 18 capi perduti, a fronte delle 14 presentate nei 12 mesi del 2022 con 20 capi uccisi.

Il dato è definito insostenibile dall'associazione di allevatori e agricoltori che torna a chiedere un piano nazionale di difesa dal lupo indicando modelli attuati all'estero tra Francia e Svizzera in particolare. Anche i cani da guardiania, infatti, spesso restano vittime degli assalti portati anche in pieno giorno.

Secondo la presidente di Coldiretti Massa-Carrara, Francesca Ferrari, in Toscana il lupo ha colonizzato quasi la totalità di ambienti idonei: "Tra il 2015 ed il 2019 in tutta la regione secondo l’Ispra sono stati 2.489 gli eventi di predazione totali e sono stati registrati come predati un totale di 7.405 capi di bestiame", spiega.

Con le aggressioni alle greggi che ormai si susseguono a ritmo sempre più serrato, gli attori del comparto zootecnico temono per la tenuta del settore e per la sopravvivenza di specie ovine in via d'estinzione come la pecora zerasca, ma anche di una filiera di produzione di formaggi pregiati, alcuni dei quali realizzati da un numero di operatori che si conta sulle dita di una mano.