All'inizio, il fatto che le aree umide si ritraessero faceva la gioia degli aironi, favoriti da acque poco profonde. A lungo andare, però, la grande sete patita nell'Oasi Wwf di Persano, in provincia di Salerno, sta mettendo a rischio altre specie. I cormorani sono tra queste, ma a riportare danni sono anche le popolazioni di svassi maggiori e di anatre di tuffo. Tutte specie che hanno bisogno di acque non profondissime, ma un pochino sì.
E invece all'Oasi non piove da febbraio. Dallo scorso aprile, il livello del fiume Sele ha iniziato inesorabilmente a scendere. Le acque si ritraggono e, racconta la storica guardia dell'Oasi Remigio Lenza in una nota, "tra siccità e prelievi a lungo andare la cosa ha finito per danneggiare molte specie che hanno difficoltà a nutrirsi".
Nata nel 1980 per scopi irrigui, l’Oasi di Persano è da allora affidata al Wwf per quanto riguarda l'area umida. In trent'anni, a memoria di operatori, non si era mai registrata una simile situazione.