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Per le tartarughe di mare il solleone è femmina

Il riscaldamento globale nuoce alla specie: provoca squilibri di genere e mette in pericolo i nascituri. Lo indica uno studio della Swansea University

Una tartaruga Caretta Caretta

Fa nascere più esemplari femmine e mette in pericolo lo sviluppo degli embrioni: così il riscaldamento globale del pianeta nuoce gravemente alla salute delle tartarughe marine. Lo indica uno studio della studio della Swansea University pubblicato sulla rivista Global Change Biology in cui si evidenziano vari effetti nefasti dei cambiamenti climatici sulla specie.

Già altri studi avevano rilevato come l'innalzamento delle temperature procedesse di pari passo alla nascita sempre maggiore di tartarughe marine femmine, con la tendenza a uno squilibrio di genere. La nuova ricerca registra però anche un aumento di fallimenti nelle nidificazioni.

Gli embrioni di tartarughe marine - spiegano gli scienziati che per sei anni hanno registrato la temperatura della sabbia a Capo Verde, in un sito prediletto dalle tartarughe per deporre le uova, monitorando i tassi di sopravvivenza di oltre 3mila nidi - si sviluppano con successo a temperature comprese fra 25 e 35 gradi. Fuori da questo range, invece, le tartarughe non arrivano a formarsi compiutamente. 

Il caldo favorisce magari la nidificazione, ma per contro il tasso di natalità delle uova deposte è in flessione. Le stime su Capo Verde indicano che il numero dei nidi aumenterà del 30 per cento entro il 2100, ma se le temperature dovessero ancora salire allora ci potrebbe essere un'invasione di tendenza.