Cani

In vacanza con Fido, consigli anti-bizze

E se durante il viaggio il cane fa i capricci? Ecco qualche suggerimento per prevenire i più comuni. Perché le buone ferie iniziano a casa

I consigli contro i capricci del cane in vacanza

Le buone vacanze col cane iniziano da casa. Sì perché è prima di partire che l'amico a quattro zampe va abituato alle dinamiche che poi vivrà al mare o in montagna, in albergo o al ristorante. Ecco allora che Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) ha pensato a qualche suggerimento anti-bizze: "Consigli semplici per evitare che Fido viva male la sua vacanza - scrive l'associazione - magari trasformando la vostra in un disastro".

Tra i capricci più comuni c'è senz'altro in non voler rimanere da solo. In una stanza d'albergo, spazio estraneo in cui il cane è privo dei suoi punti di riferimento anche odoriferi, se inizia ad abbaiare insistentemente o a grattare alla porta - per non dire a rosicchiare le suppellettili - questo può essere fonte di litigi, oltre che di disagio per tutti.

"Prima di partire - consiglia Aidaa - è bene approntare una serie di piccoli trucchi per insegnare a Fido che lasciarlo solo non significa abbandonarlo. E' importante non uscire mai di casa di nascosto o all'improvviso. Se uscite salutatelo in maniera gioiosa ed assentatevi per periodi sempre meno brevi, al ritorno mostratevi tranquilli e provate magari a chiuderlo da solo in una stanza per cinque minuti quattro volte al giorno, non facendovi impietosire dai suoi lamenti".

Il cane, preda dello stress del cambiamento di ambiente e routine, potrebbe poi arrivare a sporcare o fare quelli che per noi sono danni: "Prima di partire - suggerisce Aidaa - consultatevi con il vostro veterinario di fiducia e, se nulla osta, munitevi di collarini che rilasciano feromoni tranquillizzando Fido. I collarini sono in plastica e sono a lento rilascio, durano fino a 4 settimane".

E al ristorante? Difficile che i cani siano ammessi negli spazi di somministrazione, ma in estate ci sono i dehor ed è più facile che i ristoratori accettino al tavolo - beh, magari sotto - anche il cane. Vedendo tanti piatti profumati in giro, però, si potrebbe agitare e voler mangiare anche lui. Legittimo, dal suo goloso punto di vista.

"Diciamo subito - mette le mani avanti Aidaa - che sgridarlo non serve assolutamente a niente. Occorre invece prevenire. In questi giorni che anticipano la partenza verificate il suo comportamento in casa". Se anche in città fa la questua a tavola, "iniziate con l'ignorare le sue richieste", spiega l'associazione. "Il premio - prosegue il vademecum - deve essere dato in cambio di un comportamento corretto e non per abitudine". 

Secondo Aidaa il punto potrebbe essere la gerarchia di branco per come la intende il cane: "Iniziamo invece a farlo mangiare dopo che noi abbiamo terminato, capirà di non essere il capobranco ed anche al ristorante sarà tranquillo in attesa della fine del vostro pranzo o cena".

Eccoci poi tutti in spiaggia, ombrellone e asciugamani apparecchiati poi: la zuffa! "Il rischio è elevato in quei cani che non sono abituati a vivere e convivere con i loro simili o che hanno particolari problemi di socializzazione canina. Anche a casa è buona cosa aumentare le uscite giornaliere e aiutarlo a conoscere gli altri cani facendogli annusare altri cuccioli, per le passeggiate scegliere luoghi tranquilli per poi passare nell'arco di qualche settimana ai luoghi trafficati ed affollati in modo da permettere al cane di abituarsi agli altri cani ma anche agli umani".