Cani

Il randagismo non lascia, raddoppia

E' di 700mila cani senza casa la stima avanzata dai veterinari che lanciano l'allarme e indicano nelle sterilizzazioni l'unico argine

Il randagismo cresce ancora

Il randagismo non lascia, raddoppia: è di 700mila cani senza casa la stima avanzata dai veterinari del Sindacato italiano liberi professionisti (Sivelp) che lanciano l'allarme e indicano nelle sterilizzazioni l'unico argine a un fenomeno non solo non in flessione, ma in crescita esponenziale.

In una nota il Sivelp ricostruisce il conteggio: "Dai dati dell’anagrafe canina nazionale risulta che oggi i cani registrati in Italia sono circa 10 milioni. Erano 6 milioni nel 2015: sono quasi raddoppiati nell’arco di questi ultimi due anni. Gli ingressi dei cani nei canili sanitari nel 2015, secondo il Ministero della Salute, sono stati poco più di 100mila nel corso dell’anno". 

"Mantenendo questo ritmo e considerando la naturale sopravvivenza dei cani, in media di dieci anni - proseguono i veterinari - si può ipotizzare che anche questo dato sia diventato doppio. E si stima che il dato degli animali che trovano rifugio in un canile rappresenti solo un terzo dei cani erranti. Quindi è plausibile che oggi ci siano circa 700mila randagi in Italia".

Corollario: le politiche di contrasto, se ve ne sono state, non hanno funzionato. "Ancora oggi il randagismo è un fenomeno che non è gestito adeguatamente, tanto da essere in crescita esponenziale, invece che in diminuzione". Soluzione? “La principale causa del randagismo – precisa Angelo Troi, segretario nazionale di Sivelp – è la riproduzione incontrollata dei cani. E l’unico modo serio per contrastarla è la sterilizzazione".