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Iceberg è salva, il cane tornerà in Italia

Verso il lieto fine la vicenda del dogo argentino italiano messo a morte in Danimarca. L'annuncio arriva dall'ambasciatore danese in Italia

Iceberg con il suo proprietario

Iceberg tornerà in Italia. La conferma sul lieto fine che si prepara per il dogo argentino italiano messo a morte in Danimarca giunge dall’ambasciatore danese in Italia Erik V. Lorenzen in un tweet indirizzato a Enpa. Lorenzen, che lunedì scorso aveva ricevuto la delegazione animalista guidata da Enpa e dalla cantante Noemi, cita a sua volta il ministro dell’ambiente e della politiche alimentari Esben Lunde Larsen che, attraverso la propria pagina Facebook, ha preso posizione a favore del rilascio di Iceberg, che attualmente si trova in un canile di Copenaghen

Gioia da parte di Enpa, la cui presidente Carla Rocchi in una nota afferma: "Accolgo con estrema gratitudine la notizia data dall’ambasciatore Lorenzen. Questa è una grande vittoria. Lancio un ulteriore appello alla polizia e alle autorità danesi affinché il cane Iceberg sia rilasciato il prima possibile per far ritorno in Italia. Ringrazio Noemi e milioni di italiani che si sono schierati dalla parte di Giuseppe e del suo cane: noi tutti non vediamo l’ora di abbracciarli".

E dall'esperienza di Iceberg - che aveva raggiunto il territorio danese a seguito del suo proprietario, un giovane chef trasferitosi per lavoro - potrebbe nascere una modifica alla legge danese che dispone la cattura e l'uccisione dei cani appartenenti alle 13 razze ritenute pericolose: pur difendendo la normativa, Larsen annuncia di voler proporre un emendamento alle leggi vigenti immediatamente dopo la pausa estiva del parlamento.

"La nostra legge funziona ed è efficace - sostiene il ministro - e mantiene i cani pericolosi lontani dagli spazi pubblici, ma sul punto è un po' rigida. Quando infatti gli stranieri introducono il loro cane vietato in Danimarca in buona fede, senza conoscere le nostre regole, dovrebbe essere prevista la possibilità di respingimento nel paese di origine, anziché la morte. Questa è la soluzione migliore sia per la Danimarca che per i cani", conclude.