Uccelli

Due milioni di uccelli vittime di caccia illegale

Acquatici, passeriformi, rapaci: non c'è distinzione di specie nella strage descritta nel nuovo report diffuso in Italia dalla Lipu

Un'aquila reale. Anche i rapaci tra le vittime della caccia illegale

Acquatici, passeriformi, rapaci: non c'è distinzione di specie nella strage di uccelli dovuta alla caccia illegale descritta nel nuovo report The Killing 2.0, A View to a Kill presentato oggi da BirdLife International e diffuso in Italia dalla Lipu. Le aree dove questa attività illecita di concentra sono, secondo la ricerca, il Caucaso e il centro-nord Europa.

"Sei - si legge nella nota Lipu - i paesi che ospitano le 20 peggiori aree per l’illegal killing, ossia Armenia, Azerbaijan, Bulgaria, Georgia, Germania e Olanda. Ciò, nonostante che tutti i 28 paesi dove sono stati raccolti i dati siano vincolati al rispetto della Convenzione di Berna sulla conservazione delle specie e degli habitat, e ben 19 di essi siano anche membri dell’Unione europea, dunque vincolati al rispetto delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli".

Mentre nel Caucaso e nel centro Europa gli uccelli vengono uccisi per sport, nel Nord Europa la principale motivazione è il pest control, ossia l’uccisione di specie che causano danni a pesca e agricoltura e nei quali possono finire uccisi accidentalmente anche rapaci e passeriformi. Oltre agli uccelli acquatici e i passeriformi, i rapaci sono infatti il gruppo più colpito dal fenomeno, ben 51 specie su 52.

A livello di singoli Paesi, sono gravi i dati provenienti dall’Azerbaijan, dove si stima vengano uccisi ogni anno tra i 160mila e i 900mila uccelli acquatici. Proprio in questo Paese ci sono ben 6 delle 20 zone a maggior presenza di illegal killing.