Uccelli

Il clima cambia e arrivano gli uccelli alieni

Mentre le specie europee si spostano a nord, si fanno largo nelle nidificazioni i pennuti non autoctoni. E Lipu riscrive la geografia con le ali

Alieni in volo sui cieli d'Europa. Nienti dischi volanti ma ali, quelle spiegate dalle specie non autoctone in arrivo nel Vecchio Continente a seguito dei cambiamenti climatici che - contemporaneamente - spingono a nord le specie di casa nostra.

Le aree di riproduzione si sono spostate, in media, di 28 chilometri verso nord, circa un chilometro all'anno. Sono invece 57 le specie alloctone che si riproducono in Europa, e 39 di queste sono state documentate per la prima volta negli ultimi tre decenni. 

Sono alcuni dei dati che emergono dal nuovo Atlante europeo degli uccelli nidificanti Ebba2, presentato oggi da Lipu-BirdLife Italia. Non solo clima. Anche il consumo di suolo e l'agricoltura intensiva stanno provocando mutamenti profondi, come l'estinzione di alcune specie autoctone quali ad esempio la quaglia tridattila o il piccolo rondone indiano. 

In generale, il nuovo Atlante europeo evidenzia i notevoli cambiamenti che si sono verificati nell'avifauna continentale negli ultimi trent'anni. Il 35 per cento di tutte le specie autoctone ha aumentato l'areale di riproduzione, tra cui l'airone guardabuoi, la cutrettola testagialla orientale o il gabbiano corallino. Il 25 per cento delle specie ha invece mostrato una contrazione dell'areale, come ad esempio il combattente, l'otarda, la ghiandaia marina e l'ortolano.