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Le tartarughe marine banchettano in Alto Adriatico

Secondo l'Ispra sono decine di migliaia quelle che raggiungono l'area tra Ravenna, Trieste e Pola a costo di nuotare per centinaia di miglia

L'Alto Adriatico è meta ambita delle tartarughe marine

Acque basse e buon cibo per nutrire i piccoli fanno dell'Alto Adriatico la meta preferita, oltre che di tante famigliole umane alla ricerca del buon vivere, anche di decine di migliaia di tartarughe marine. Il dato arriva dalle ultime rilevazioni dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) secondo cui in tutto l'Adriatico gli esemplari sono circa 75mila e, di questi, una larga parte nuota per miglia e miglia pur di raggiungere l'area marina tra Ravenna, Trieste e Pola.

Lo scopo delle tartarughe, più che altro della specie Caretta caretta non sarebbe tanto quello di deporre uova, bensì di nutrire i piccoli grazie all'abbondanza di crostacei di cui vanno ghiotte e di cui possono alimentarsi grazie alle mascelle con cui frantumano in scioltezza gusci duri di granchi, ricci di mare e bivalvi.

L'Alto Adriatico è insomma per loro un paradiso, un mare della cuccagna come spiega alle agenzie il presidente della Fondazione Cetacea onlus con sede a Riccione Sauro Pari: "Nell'area tra il Conero e Trieste - attesta - sono state censite tra le 25mila e le 45mila tartarughe. Si possono vedere soprattutto in estate, oltre le 12 miglia, e specialmente quando c'è il sole". 

"Mangiano alghe, meduse e granchi. Ma sono golosissime anche di cozze e vongole - prosegue - e per questo motivo una della zone di maggior concentrazione di tartarughe sono le aree in cui sono presenti gli allevamenti di mitili, una sorta di self service per questi simpatici animali".