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Animali in festa per il loro patrono

Si tratta di Sant'Antonio Abate e la sua ricorrenza è il 17 gennaio, data della sua morte. Nella notte, si narra che gli animali parlino tra loro

Anche gli animali domestici hanno il loro patrono, è Sant'Antonio Abate

Nella notte in cui morì, il 17 gennaio, si narra che gli animali parlino tra loro che sia di malaugurio, per gli umani, origliare ciò che si dicono: lui è Sant'Antonio Abate, patrono degli animali domestici e da stalla e con loro raffigurato nelle iconografie classiche. Ma perché? E chi era colui che oggi si celebra come Sant'Antonio Abate?

Fu con l'aiuto di un leone che l'abate Antonio da Qumans riuscì a dare sepoltura, nel deserto della Tebaide, all'eremita San Paolo. Poi, i seguaci della sua regola presero a tenere nei loro monasteri dei maiali, simbolo del Male, addomesticati e liberi di girellare, con tanto di collare e campanella al collo. Questi maiali, cresciuti dai monaci in virtù di uno speciale permesso del Papa, perdevano la loro connotazione negativa poiché l'animale in questo modo era in qualche misura 'sacralizzato'. 

Si dice che forse fu a partire da questa pratica che i cristiani, a differenza di ebrei e musulmani, possono oggi cibarsi di maiale ritenuto invece impuro da altre confessioni. Ma questa è una deduzione avanzata da alcuni storiografi. Ciò che invece è sicuro è che per questi episodi Sant'Antonio Abate è considerato il patrono degli animali domestici e da stalla. Tutti quanti.

Rimane la tradizione, nelle chiese cattoliche, di benedire gli animali domestici o a distanza o sul sagrato nel giorno della festa del Santo o la domenica successiva.