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Ungulati all'Elba, "serve eradicazione mirata"

"Elba Consapevole" chiede l'intervento di esperti per porre fine al problema dei danni degli ungulati e disapprova la proposta dei cacciatori

Foto di repertorio

"In questi giorni l'argomento cinghiali e mufloni è stato il dibattito principale sull'isola, a causa della devastazione generata dalle due specie introdotte in un habitat non loro, per altro selezionando ungulati provenienti dall'estero e con caratteristiche spiccatamente più adatte per chi caccia, in quanto più riproduttive e di dimensioni più generose".

Ad intervenire sulla questione è l'associazione Elba Consapevole che ritiene che i cacciatori non possano essere la fonte di soluzione del problema.

"Oggi leggiamo che gli stessi cacciatori si offrono per ripristinare il problema da loro generato, - aggiungono dall'associazione - ma un'eradicazione non è un gioco al massacro casuale, bensì un’operazione seguita, monitorata, fatta di catture con diverse metodologie quindi, dietro all'azione ci devono essere persone preparate per questa mansione e non persone qualsiasi che fino all'altro giorno liberavano i cinghiali per garantirsi il divertimento di cacciarli. La proposta delle associazioni venatorie è chiara: ci pensiamo noi, lasciateci fare le braccate nel parco, peccato che oltre ad essere illegale, quando è stato fatto si è rivelato del tutto inefficace".

"Questo conflitto d'interesse - aggiungono da Elba Consapevole -  ha portato a chi lo ha appoggiato una manciata di voti, mentre agli agricoltori elbani la situazione disperata in cui ci troviamo oggi. Sono già state tentate le strade dei selettori e della caccia di selezione, senza sortire nessun risultato positivo, anzi un effetto contrario, in quanto una specie, se mantenuta in condizioni ideali e 'sfoltita' con caccia di selezione, finisce per riprodursi più velocemente e agevolmente in quanto ha più facilità a reperire le risorse vitali senza essere competitrice di se stessa".

"Le chiacchiere fatte finora senza troppi fondamenti scientifici devono rimanere tali, la questione deve essere messa in mano a biologi, scienziati ambientali, scienziati naturali ecc. che progettino un'eradicazione mirata resa possibile dal territorio insulare. - concludono dall'associazione Elba Consapevole - Ancora non è troppo tardi per cominciare una rinaturalizzazione dell'isola che passa anche da operazioni sgradevoli come questa, ma resesi necessarie per il mantenimento di una biodiversità unica come quella della nostra isola".