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Poca acqua nel fosso, ecco perché morirono i pesci

Arpat ha diffuso il risultato delle analisi condotte in seguito alla moria del 25 settembre. Il corso d'acqua è anche inquinato

I pesci sono morti perché c'è poca acqua nel condotto pubblico. Almeno secondo Arpat, che ha fatto controlli in seguito alla moria del 25 settembre. 

Dall'esame dei risultati delle analisi chimiche, sono state confermate dall'agenzia le ipotesi già avanzate al momento del sopralluogo: la moria di pesci era dovuta alla scarsità di acqua presente nel fosso. 

Le misure e le analisi effettuate sui campioni prelevati evidenziano, anche nella zona della moria, valori di ossigeno disciolto nella norma, assenza di tossicità acuta e in genere concentrazioni degli altri parametri non suscettibili di determinare di per sé moria di pesci. “Il dato anomalo - spiega inoltre Arpat - relativo alla concentrazione di ammoniaca nel luogo della moria, può presumibilmente essere dovuto proprio alla presenza dei pesci morti”.

In un fosso giudicato inquinato, anche se questa non è stata la principale causa dell'ultima moria. Ma considerando che si tratta di un corso d'acqua che attraversa la città la situazione non può che preoccupare.