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Gli animalisti vincono la battaglia

La sentenza del tribunale di Pistoia riconosce a Enpa e Oipa il diritto di manifestare il loro dissenso sulla Giostra dell'orso

La diatriba è nata dopo l'affissione dei manifesti in cui le due associazioni animaliste esprimevano la loro posizione contraria all'evento, sospeso dopo la soppressione di due cavalli nel 2014. I manifesti, di grandi dimensioni, sono stati esposti in diverse parti della città. 

Nei cartelloni appariva un’immagine dell’ultima edizione della Giostra, nel momento in cui uno dei due cavalli si rompe la gamba durante la corsa. L’immagine era accompagnata da un messaggio scritto: “Nessuna regola salva i cavalli… 11 morti, 16 feriti di cui la sorte è sconosciuta, 27 vittime non bastano? Aboliamo la giostra dell’Orso”.

Contro l'iniziativa di Enpa e Oipa, ricordano le stesse associazioni in una nota, si è mosso il Comitato Cittadino Giostra dell’Orso che lo scorso 3 dicembre si è rivolto al Tribunale di Pistoia chiedendo con un provvedimento d’urgenza la rimozione di tutti i manifesti e ogni loro ulteriore diffusione. 

Poi, il 5 febbraio, la sentenza che rigetta tutte le istante mosse contro le associazioni, difese dagli avvocati Danilo Giacomelli e Gianluca Sebastio. Nel testo, riportano Enpa e Oipa, si legge che “[…] la condotta denunciata appare lecita alla stregua dell’esercizio del diritto di manifestazione del pensiero funzionale alla tutela degli interessi di cui entrambe le associazioni convenute si fanno portatrici “e “[…] le espressioni ed immagini utilizzate non appaiono eccedenti i limiti entro i quali il diritto di manifestazione del pensiero prevale sulla sua compressione”.

“Non siamo contro la manifestazione in se - dichiara Rossella Ghelardini, presidente sezione Pistoia dell’Enpa - ma contro l’utilizzo degli animali in tali contesti che infliggono delle sofferenze al solo scopo del divertimento di pochi”.