Altri

Piano lupi rinviato, e le pecore?

La Conferenza Stato-Regioni ha rinviato lil via libera al piano del ministro Galletti. WWf esulta, Coldiretti rilancia l'allarme per gli allevamenti

La decisione della Conferenza Stato Regioni di rinviare la discussione sul piano per la conservazione e la gestione del lupo in Italia a è stata adottata all'unanimità. E il ministro all'ambiente Gian Luca Galletti non ha nascosto la sua contrarietà.

"O non si è letto il testo o si è in malafede - ha commentato Galletti ai microfoni di Radio 24 - Oggi ci sono in Italia più di 1.500 lupi, ogni anno i bracconieri ne uccidono 250-300. Secondo voi la caccia al lupo è già aperta oppure la apro io? Se non interveniamo sui terriroti, i bracconieri continueranno ad ammazzarli".

Nel piano Galletti è previsto un nucleo anti-bracconaggio formato anche dai carabinieri forestali e dalle polizie provinciali, cani anti-bocconi avvelenati e altre azioni di prevenzione per gli allevatori.

"Una volta che siano state messe in atto tutte le prescrizioni, come le recinzioni e altri accorgimenti previsti fra cui gli indennizzi - ha proseguito Galletti - alla fine la Regione può chiedere al ministero di intervenire per prelevare capi in misura limitatissima e solo dopo aver acquisito il parere dell'Ispra sul singolo caso. E' difficilissimo quindi arrivarci. E comunque la gestione del lupo tocca alle Regioni, io sto dando solo l''inquadramento legislativo. Se vogliamo nasconderci dietro un dito e farsi fotografare con il lupetto in mano di faccia pure. Ho incontrato aziende e agricoltori che hanno dovuto chiudere per la pressione dei lupi".

Di tutt'altro avvso il Wwf, assolutamente contrario al piano di galletti.

“Il rinvio del piano deciso dalla Conferenza Stato-Regioni, come richiesto dal WWF Italia e da tante migliaia di cittadini italiani che si sono mobilitati sui social network nelle azioni promosse dall’associazione, è un primo importante segnale - ha dichiarato il presidente di Wwf Italia Donatella Bianchi - Questo rinvio rappresenta una autentica polizza assicurativa sulla vita del lupo, richiesta a gran voce dalla maggioranza dei cittadini italiani. Il Piano ritorna adesso in discussione in sede tecnica ma il confronto con tutte le parti interessate dovrà partire da un punto fermo: l’abbattimento legale del Lupo non può essere un metodo ordinario di gestione dei conflitti tra la specie e le attività zootecniche".

Coldiretti invece difende a spada tratta il piano lupi del governo.

"La redazione del piano ha coinvolto oltre settanta esperti dell’argomento, l’Istituto per la Protezione Ambientale e i maggiori portatori d’interessi - si legge in una nota di Coldiretti Toscana - Il piano, che prevede 22 azioni di conservazione della specie, affronta anche il tema nodale della risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività dell’uomo, nel pieno rispetto della normativa comunitaria e di quella nazionale. Coldiretti Toscana continua a sostenere il Piano Lupo e ci auguriamo che presto torni in sede di Conferenza Stato Regioni  per l’approvazione definitiva, perché è uno strumento utile a diminuire i danni agli allevamenti e prevenire i rischi dovuti alla presenza non più sostenibile di questo predatore contrastando al tempo stesso il bracconaggio. Intanto è necessario attivare azioni incisive per contenere ibridi e randagi ed assicurare risorse adeguate per i risarcimenti”.