Cani

Anche i cani hanno lo stress da pandemia

Le restrizioni e il confinamento li hanno privati della gioia delle passeggiate nel verde, e a risentirne sono soprattutto i Fido di città

Il confinamento dovuto alle restrizioni di contrasto al coronavirus Covid-19 come occasione per vivere più a contatto con i proprietari, ma anche come momento in cui è mancata la vita all'aria aperta, con tutti gli stimoli conseguenti: sono questi alcuni dei risultati che emergono da una ricerca sulle abitudini dei cani italiani negli ultimi mesi, commissionata da Country Farms, brand di cibo per cani che punta su alimenti naturali. 

Dallo studio emerge che l'81 per cento ha apprezzato il lavoro da remoto o smart working e anche la maggior dose di coccole ricevute, ma per un cane su due la quarantena è stata difficile per la mancanza di contatto con la natura. Il disagio ha colpito principalmente i cani di città, che sono i due terzi dei Fido tricolori. 

Ma oltre la coda, si sa, nel quattro zampe c'è di più: così il 56 per cento degli intervistati ha l'impressione che il proprio cane, da marzo in qua, abbia capito che qualcosa di diverso stava capitando. Se infatti le restrizioni hanno permesso ai cani di vivere più di sempre la compagnia della famiglia, d'altro canto hanno tolto loro la possibilità di lunghe passeggiate nel verde.

In definitiva il 31 per cento dei cani risulta più nervoso del solito, soprattutto tra la popolazione del Bau che vive in zona urbana, piccoli centri in primis. In fondo anche la loro routine è stata scardinata insieme con quella umana, per questo anche loro vanno incontro allo stress da pandemia.