Attualità

Per i cani randagi l'aiuto dei militari italiani

Con le divise sono impegnate varie organizzazioni internazionali tra cui Oipa, che racconta la situazione in zona. Già curati trenta cagnolini

I militari italiani del Comando Regionale Ovest della Kosovo Force (Kfor), forza militare internazionale guidata dalla Nato, sono impegnati anche per aiutare i randagi del Kosovo in sinergia con le associazioni animaliste locali e internazionali, tra cui Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

I soldati italiani di base a Belo Polje, oltre a monitorare lo sviluppo socio-economico del Paese e aiutare a mantenere sicurezza e stabilità per la popolazione del Kosovo, hanno a cuore anche il grave problema del randagismo.

Così il team LMT K14 della Kfor dell’Esercito Italiano, a fronte dell’elevato numero di cani e gatti randagi e bisognosi d’aiuto, ha iniziato a monitorare con costanza e attenzione il fenomeno del randagismo nelle municipalità di Decane e Junik.

I militari, dialogando con le due municipalità sulle conseguenze delle mancate sterilizzazioni e della carenza di programmi vaccinali, hanno illustrato come tali circostanze possano nuocere agli animali e avere inoltre effetti negativi sulla sicurezza, sull’igiene e sul decoro pubblico.

"Le amministrazioni locali si sono mostrate disponibili e aperte al confronto con i nostri militari e hanno chiesto supporto nella messa a punto di un progetto a lungo termine, in collaborazione con le associazioni animaliste locali e internazionali, tra cui l’Oipa, i servizi veterinari locali e le organizzazioni agricole", spiega il presidente di Oipa Italia Massimo Comparotto.

Questo primo progetto è stato interamente finanziato dal Ministero della Difesa italiano e realizzato dal 5° Reggimento Artiglieria terrestre (Lanciarazzi) “Superga” dell’Esercito attraverso i fondi Cimic (Civil Military Co-operation/Cooperazione Civile e Militare) e ha già permesso la sterilizzazione e la vaccinazione di circa trenta cani.