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Mattanza di delfini, quest'anno uccisi in 1.605

La denuncia arriva da Sea Shepherd dopo le grindadrap, le cruente battute di caccia ai cetacei che si tengono ogni estatte nell'arcipelago

I delfini uccisi dopo una battuta sulla spiaggia di Hvannasund. Foto: Sea Shepherd Global

Accade ogni estate: nell'arcipelago delle Isole Faroer gli abitanti a bordo di piccole imbarcazioni intercettano i branchi di delfini intenti a migrare, li spingono nelle acque basse dove i pescatori li trafiggono con coltelli e uncini sulla spina dorsale. Uccidendoli. E' la tradizionale grindrap, tanto cruenta da tingere il mare di rosso. Poi gli animali morti vengono portati a riva, e le loro carni vengono distribuite gratuitamente in pasto alle persone.

Contro questa pratica, una tradizione antica per le popolazioni delle Faroer ma ormai non più dettata da necessità alimentari, si batte ormai da anni la ong Sea Shepherd che quest'anno annuncia, e denuncia, un bilancio di 1.605 delfini pilota o globicefali uccisi.

Le Isole Faroer formano un arcipelago fra la Scozia e l'Islanda. Sono un territorio autonomo della Danimarca ma sono fuori dall'Unione europea e dunque non soggette ai regolamenti di pesca. Gli attivisti di Sea Shepherd sono stati più volte arrestati dalle autorità locali mentre protestavano contro la mattanza.