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Il verbo degli uccelli secondo Adriano Buldrini

Alla Galleria di Palazzo Coveri la nuova mostra personale dell'artista fiorentino. Un nuovo ciclo pittorico ispirato al poema persiano di Ad-Din'Attar

Nell'esposizione Buldrini illustra attraverso 25 dipinti e un’installazione la favola esoterica del mistico sufi Farid Addin’Attar. Ovvero il viaggio coraggioso di migliaia di uccelli per incontrare il loro re, la fenice Simiurgh, che abita ai confini del mondo. Ma solo una trentina arriverà alla meta, attraverso sette valli e  un percorso avventuroso e iniziatico.  Ma una volta arrivati davanti al re Simiurgh, quasi inceneriti dal suo sguardo d’amore infuocato, gli uccelli si ritroveranno magicamente al punto di partenza.

Buldrini nelle sue opere ad olio su tavola racconta proprio il momento in cui gli uccelli si trovano al cospetto del re. Ovvero il momento della presa di coscienza che Simiurgh è in realtà dentro di loro e che vive tramite l'amore, come un seme che racchiude tutte le possibilità e doveva solo essere riconosciuto.

Ancora una volta Buldrini esplora e rappresenta la natura spirituale dell'uomo e le varie parti che la compongono, ricordando alle persone che il corpo è solo il contenitore dell'anima, un veicolo indispensabile per intraprendere il viaggio alle scoperta di se stessi.

La mostra resterà aperta a Palazzo Coveri fino all'11 agosto.