L'orso marsicano morto nella notte tra mercoledì e giovedì nel Parco Nazionale d'Abruzzo durante le operazioni di cattura non è stato ucciso dall'anestetico. Lo ha reso l'ente Parco dopo l'esame anatomopatologico che è stato effettuato nella sede di Grosseto dell'Istituto Zooprofilattici di Lazio e Toscana.
L'esame, si legge in una nota, "ha evidenziato un quadro complesso e critico a carico dell'apparato respiratorio e dell'apparato digerente. L'animale aveva problemi sanitari gravi, non valutabili dall'esame clinico al momento della cattura, che hanno determinato l'emergenza anestesiologica e di conseguenza il decesso". Insomma era malato e questo, secondo l'ente Parco, avvalora "la correttezza e la regolarità delle procedure messe in atto dal personale del Parco e del veterinario in particolare".
Ora sarà necessario effettuare gli accertamenti necessari a capire di cosa soffrisse il povero animale.