Uccelli

Torna a volare l'aquila ferita dal bracconiere

Curata e rimessa in forma, ha ripreso il volo libera ma ancora con alcuni pallini di piombo nel cranio e nel collo: non è stato possibile estrarli

La liberazione dell'aquila un mese dopo il ferimento. Foto: Maurizio Biancarelli (Wwf)

Pur se ancora con alcuni pallini di piombo nel cranio e nel collo, impossibili da togliere senza provocare danni neurologici, è tornata a volare libera - a un mese esatto dal ferimento - l'aquila colpita a fucilate da un bracconiere lo scorso 19 agosto ai confini del Parco Gola della Rossa e di Frasassi. Si tratta di un rapace giovane: nato proprio nel parco, aveva spiccato il suo primo volo giusto nel mese di luglio.

Ad agosto, poi, il ferimento: l'aquila era stata recuperata in gravi condizioni dai volontari dall'Enpa. Curata dalla clinica veterinaria Sant'Anna di Fabriano, poi alimentata e controllata per un mese nelle voliere del Centro recupero rapaci del Parco gestito dal Wwf, finalmente è arrivata a raggiungere una condizione tale da poter tornare libera. 

Adesso l'aquila verrà monitorata grazie all'impianto radio satellitare di cui è stata dotata. "La speranza - scrive il Wwf in una nota in cui annuncia anche la propria costituzione di parte civile contro il feritore - è che il giovane esemplare possa tornare a volare insieme ai propri genitori, l’unica coppia di aquila reale presente nella provincia di Ancona, storica per il parco".