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Troppi escrementi sui marciapiedi

La polizia municipale dell'Empolese-Valdelsa agirà in borghese per punire i proprietari dei cani. Intensificati i controlli su tutto il territorio

Chi passeggia sui marciapiedi e nei giardini pubblici conosce bene il problema: troppo spesso le persone sono costrette a camminare senza alzare lo sguardo per evitare di venire a contatto con gli escrementi dei cani non raccolti dai proprietari degli animali.

La brutta abitudine di non raccogliere i “bisogni” lasciati sul suolo dal proprio cane non è stata sconfitta nonostante alcuni comuni, come Fucecchio, nel recente passato si siano impegnati anche con specifiche campagne informative.

La comandante della Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni, Annalisa Maritan, ha annunciato che a partire dai prossimi giorni i controlli saranno intensificati su tutto il territorio dell’Empolese Valdelsa e che i trasgressori saranno puniti con sanzioni pecunarie, come previsto dalla norma. Non solo. Gli agenti della municipale potranno agire anche in borghese per cogliere sul fatto i proprietari degli animali che lasciano a terra gli escrementi.

Ricordiamo che la norma prevede non solo che il proprietario raccolga le deiezioni ma anche che porti con sé gli strumenti idonei per farlo, pena l’applicazione di una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 480 euro.

A sollevare il problema del decoro negli spazi pubblici, tra l’altro, sempre più spesso sono cittadini stanchi di convivere con l’inciviltà di coloro che non raccolgono i “bisogni” lasciati per terra dal proprio cane.

“Anche per quanto riguarda questo problema - dice Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio e delegato alla polizia municipale per l’Unione dei Comuni – si ripete lo stesso schema che si verifica per l’abbandono dei rifiuti e cioè che una minoranza di cittadini maleducati crea un disagio a tutte le altre persone e un danno di immagine alle nostre città e ai nostri paesi. Ritengo che a questo punto sia necessario superare la fase dell’informazione e della tolleranza e utilizzare anche metodi reperessivi come le multe”.