Cani

Il dna inchioda i cani, indagati i proprietari

Avviso di chiusura indagini per due 19enni i cui tre cani uccisero un anziano e ferirono una donna secondo le ricostruzioni scientifiche

Il dna inchioda i cani per avere ucciso un anziano e ferito una donna: sono state le investigazioni scientifiche a consentire agli inquirenti di ricostruire la dinamica dell'aggressione mortale di cui nell'aprile scorso era rimasto vittima un 77enne nelle campagne di Francavilla Fontana, nel Brindisino, e dell'altra aggressione proprio lì vicino in cui rimase ferita una donna di 75 anni nel maggio successivo. 

Per questi fatti adesso i proprietari, due 19enni, sono stati raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini per omicidio colposo. Decisivo è stato il test del dna eseguito sul cadavere del pensionato e comparato col profilo genetico degli animali. 

Il primo ad essere aggredito, il 19 aprile, fu Vito Zaccaria, maresciallo dei vigili urbani in pensione. Si ipotizzò inizialmente un malore. Poi, però, un'altra anziana fu protagonista di una vicenda analoga, ma riuscì ad evitare il peggio. I carabinieri avviarono le indagini e appurarono che i tre cani - un meticcio e due di razza pitbull - erano usciti da un vicino opificio.

Gli accertamenti biologici disposti dal pubblico minitero hanno consentito una ricostruzione di entrambi gli episodi.