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Prese a calci un cucciolo, è arrivata la condanna

Agli agenti della Polfer che lo avevano colto sul fatto nella stazione di Santa Maria Novella aveva detto "E' solo un cane, prendetevelo"

In soccorso del cagnolino arrivò la Polfer

Agli agenti della Polfer che lo avevano colto sul fatto mentre nella stazione di Santa Maria Novella a Firenze prendeva a calci un cucciolo aveva detto: "E' solo un cane, se lo volete prendetevelo". Era il 2015 e i fatti si svolsero sotto gli sguardi attoniti dei viaggiatori. Oggi per quell'episodio un pregiudicato 53enne originario di Reggio Calabria ma residente nel Milanese è stato condannato in primo grado a tre mesi di reclusione e alla confisca del cane, oggi adulto, oltre al pagamento delle spese processuali.

A dare notizia degli esiti giudiziari è l'Ente nazionale di protezione animali (Enpa), che nel procedimento penale è stato parte civile con l'avvocato Claudia Ricci: "Questa - dice la legale nel comunicato stampa - è una sentenza molto importante, conferma l'attenzione e il rigore con cui le autorità di pubblica sicurezza e la magistratura perseguono i reati in danno agli animali. Grazie a una giurisprudenza in continuo divenire, sempre sempre più numerosi i casi di abusi sugli animali che non solo vengono denunciati ma che giungono a sentenza".

"Punire questo tipo di reati - aggiunge Marco Bravi, presidente del consiglio nazionale Enpa e responsabile della sezione fiorentina - si riverbera inevitabilmente sui comportamenti collettivi, poiché traccia una linea indelebile tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, anche e soprattutto dal punto di vista etico. Su questo versante sono stati fatti importanti passi avanti, tuttavia non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia".