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"Accanto ai coltivatori per i danni da ungulati"

L'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi ha incontrato alla manifestazione nazionale di Coldiretti. In Toscana 230mila cinghiali

C'era un oceano di striscioni e magliette gialle sotto al Cupolone di Firenze nel giorno della manifestazione nazionale di Coldiretti con cui gli agricoltori hanno chiesto il pugno di ferro contro le devastazioni dei campi da parte degli animali selvatici. Cinghiali in primo luogo, ma anche cervi, daini e mufloni a cui si aggiungono i piccioni e gli storni. 

Per l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi, chiamato in causa alla luce della legge obiettivo 10/2016 che ha come obiettivo lo sviluppo dell'agricoltura in Toscana, si è trattato di una "manifestazione civile, di protesta ma anche di proposta".

"Gli agricoltori vogliono raccogliere il frutto del loro lavoro - ha spiegato Remaschi - non vogliono un ristoro economico dei danni subiti a causa di un'eccessiva presenza di fauna selvatica. Produzioni danneggiate danneggiano a loro volta l'immagine delle aziende e i loro mercati".

E proprio contro i danni provocati da questi animali si scagliano gli agricoltori che snocciolano anche i numeri del loro disagio: in Italia in dieci anni i cinghiali hanno toccato quota un milione, secondo il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo. La situazione è definita "insostenibile" da Coldiretti che spiega anche come la presenza degli animali stia provocando "l'abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici ed ambientali con inevitabili riflessi sul paesaggio e sui prodotti tipici che rappresentano uno degli elementi principali di attrattività della vacanza Made in Italy".